Elogio della pazzia nella politica italiana

par Diana De Caprio
martedì 28 giugno 2011

Qui c’è qualcosa che non va… Anzi diciamo pure che è un gran “burdello”.

Dopo aver scoperto che il nostro Presidente del Consiglio probabilmente va ad escort, esce fuori che non gliene frega nulla di questo paese. Se a Napoli la gente rischia la salute per la “monnezza” non è colpa sua: lui i napoletani li aveva avvertiti ma loro hanno osato ribellarsi e non votare il suo uomo. Poco importa se è sceso in campo anche il Presidente della Repubblica invocando un intervento del governo.

E ad avallarlo ora c’è la Lega, che continua a bocciare i decreti di emergenza rifiuti. Al Nord non vogliono la spazzatura del Sud: bene, allora noi iniziamo a rimandare indietro tutti i rifiuti tossici che per i loro loschi traffici hanno inquinato i nostri mari e le nostre terre?

Scandalo P4: alla fine viene fuori - come se già non bastasse – un governo “ombra” fatto di inciuci, accordi segreti e raccomandazioni su nomine varie. Come dire che se già la facciata “pubblica” di ciò che vediamo è aberrante, è solo la punta dell’iceberg di un abisso senza fondo.

L’Italia è sull’orlo del deficit e rischia come la Grecia: nessuna prospettiva di crescita e debiti altissimi. E cosa fa il nostro ministro Tremonti? Prepara una manovra che fa rischiare il collasso del Paese. Un argomento su tutti: le pensioni.

Non ci sono soldi per pagarle. Quindi la soluzione? Alzare l’età pensionistica ai 67 anni, adeguandola alle aspettative di vita. In poche parole si spera che la gente non riesca ad arrivarci alla pensione, ma “schiatti” prima. Possibile che non si capisca che non si può partire dalla fine di un problema, ma risolverlo alla radice?

La gente non riesce a versare abbastanza contributi. Perché? Perché non ha lavoro, perché continua a barcamenarsi tra contratti precari senza garanzie e perché chi guadagna ha una pressione fiscale tale che non ce la fa a pensare ad una soluzione previdenziale privata. Ma tanto questi sono i problemi della “povera” gente… tanto i politici – tutti - dopo 5 anni di legislatura si guadagnano un vitalizio di 3000 euro. E quando si deve decidere se abolire questa “ingiustizia” sociale solo 22 parlamentari contro 498 votano a favore.


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