Elezioni in Sardegna. Studio Aperto, parte seconda

par pint74
lunedì 9 febbraio 2009

Mai come ora si sono utilizzati i media per sferrare colpi bassi durante delle elezioni...

Porto l’esempio delle elezioni regionali della Sardegna.
Si fronteggiano Renato Soru e Ugo Cappellacci.
Quest’ultimo appartiene allo schieramento di centro destra e quindi aiutato in tutti i modi dal cavaliere (Berlusconi).

Quando dico tutti i modi intendo proprio tutti, fino all’arrivare ad utilizzare i TG come quello di Studio Aperto, che si prestano in maniera servile ai voleri del caro cavaliere, scordandosi che proprio loro dovrebbero invece fornire un’informazione priva di pregiudizi e di favoritismi.

Nell’edizione delle 12.30 di domenica 8 febbraio, assistiamo ad una squallida commediola che vede protagonista la nota giornalista Safiria Leccese che, in diretta telefonica, accusa in maniera plateale il candidato Soru di non voler concedere un’intervista a Studio Aperto.

La "giornalista" racconta che Soru l’abbia invitata in auto per la suddetta intervista ed una volta in viaggio l’abbia insultata con frasi, a sua detta, "irripetibili.
Una ventina di minuti di insulti e di osservazioni sulla scarsa professionalità della giornalista.


Ma voi ci credete?
Un candidato alle regionali sarde che si tira la zappa coi piedi in questo modo?
E’ per lo meno ridicolo...

Inoltre questo telegiornale ha dato anche ampio spazio ai commenti irrispettosi ed offensivi di Silvio Berlusconi nei riguardi di Soru, mentre molte altre testate e tg nazionali avevano quasi fatto passare in sordina le poco generose osservazioni del premier.

Non per nulle Renato Soru ha denunciato il premier per diffamazione.
Ed ora, provvidenzialmente, l’ex governatore della Sardegna si comporta, a detta della Leccese, come una sorta di orco delle favole.
Già, favole, come quelle raccontate in quel servizio...

Speriamo che, oltre alla denuncia contro Berlusconi, il candidato Soru agisca anche contro Studio Aperto, che con questo comportamento diffama una categoria, quella dei giornalisti, che in questi periodi si trova sempre più sotto pressione e minacciata da personaggi che vorrebbero un’informazione pilotata e controllata.


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