Elezioni europee del 24 maggio 2014. Più Tsipras o più Grillo ?

par paolo
giovedì 20 marzo 2014

Tra un paio di mesi si terranno le elezioni europee che forniranno un quadro più chiaro di come stia evolvendo lo spirito europeista. Due le novità politiche: il M5S di Beppe Grillo e Syriza di Alexis Tsipras .

Il M5S vuole ottenere un riconoscimento politico internazionale per far pesare ancora di più il proprio ruolo a livello nazionale. Beppe Grillo si è detto molto fiducioso del risultato e sull'onda dello slogan "In Europa per l'Italia", pone come condizione dirimente la seguente: o una Europa solidale oppure nessuna Europa.

A dare maggior colore a questo proposito, con la verve che gli è solita, alcuni giorni fa ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Vinceremo in modo assoluto alle europee, le europee sono una occasione unica per cambiare l'Italia. Se vinciamo l'Europa ci permetterà di cambiare le regole ,di andare a ridiscuterle. Se questo non avverrà indiremo un referendum per la sovranità monetaria."

Il tutto condito da un pezzo comico in cui lui si recava dalla Merkel e gli faceva una strombazzata in tedesco maccaronico. Sempre in tema di impegni europei, riferendosi alla visita ai cantieri Expo 2015 di Rho se n'è uscito con questa frase lapidaria:

"Mi hanno accolto bene, tutti molto educati e gentili. Mi hanno detto: "guardi". Ma non c'era un c... cosa guardo? Mi hanno detto che qui ci verranno 22 milioni di persone. Ma chi ci va a Rho? ".

E con questo ha cassato pure l'Expo 2015, esattamente come la TAV .

Dunque di fatto il M5S si salda al gruppo di euroscettici: Lega e Fratelli d'Italia a livello nazionale, Marine Le Pen , l'olandese Geert Wilders e tutti i partiti nazionalisti e xenofobi di destra in Europa. Per essere ancora più esplicito Beppe Grillo, supportando le sue parole con il classico gesto del "vaffa", avverte Giorgio Napolitano: "Se il M5S arriva primo alle europee stop ai giochi di palazzo".

In sostanza il M5S tenta la carta europea per tentare di vincere in casa. E il perché è semplice: colpendo l'euro, ritenuto lo strumento della oligarchia finanziaria europea che fa capo alla BCE e che ha come centralità direttiva la Germania di frau Merkel, si pone in netta contrapposizione con l'ultimo Matteo Renzi che, in occasione del recente incontro con Angela, si è rimangiato i suoi piani bellicosi per confermare che "tutti gli impegni presi con l'Europa verranno mantenuti".

Quindi anche il patto sul Fiscal Compact che impiccherà questo paese al sacrificio di 50 miliardi di euro l'anno per i prossimi venti anni e, ovviamente, l'impegno a non superare il fatidico 3% racchiuso nel patto di stabilità nel rapporto debito-PIL. Quindi, non avendo chiarito il significato di Europa più solidale, il motto, al netto, rimane: meno Europa o al limite nessuna Europa per avere più Italia. Resta da capire chi sia il candidato M5S alla Presidenza della Commissione UE. Grillo?

SYRIZA, con il suo fondatore e leader Alexis Tsipras, è il partito che raccoglie l'anima di sinistra greca e che ha raggiunto alle ultime elezioni oltre il 28% dei voti, un consenso quasi identico a quello del M5S in Italia. È un fenomeno che sta assumendo proporzioni crescenti in molti paesi europei, Italia compresa, coagulando il consenso non soltanto di tutte le formazioni politiche di sinistra o estrema sinistra ma anche di autorevoli esponenenti della cultura, del giornalismo e della società in generale. Tra questi citiamo Curzio Maltese, Moni Ovadia e Barbara Spinelli tra i più conosciuti.

Insomma una sorta di Syriza italiana che, pur tra contraddizioni ed ambiguità, persegue l'obiettivo di contrastare la politica di austerity della Troika europea puntando su l'idea di una Europa di cittadini più solidale, non schiava della finanza e di quei principi che hanno tartassato e distrutto la Grecia e stanno mettendo alla frusta paesi come, appunto, l'Italia.

M5S e SYRIZA sono quindi le due novità che si porranno all'attenzione europea denunciando le disfunzioni che, secondo loro, dall'introduzione dell'euro hanno generato gli squilibri economici tra paesi che si sono rafforzati enormemente come nel caso eclatante della Germania e paesi che sono letteralmente crollati come la Grecia o sul punto di crollare come l'Italia. Utilizzeranno gli stessi argomenti ma per due obiettivi opposti: Lega e M5S per uscire dall'Eurozona, Syriza per tentare di rimanerci.

Entrambi partono dal presupposto che l'euro sia simbolicamente il responsabile delle sventure che hanno colpito soprattutto i paesi dell' Europa mediterranea. Bisognerebbe ricordare a Grillo, tornando su un piano nazionale, che mentre l'Italia si è permessa il lusso di un ventennio di follie con governi di destra e di sinistra, omologati su politiche inconcludenti gattopardesche e dissolute che avevano l'unico scopo di mantenere inalterato il sistema di lobby e privilegi, in Germania si sono rimboccati le maniche e, tirando la cinghia e facendo blocco comune con serietà teutonica a noi sconosciuta, dall'inizio del 2000 hanno ribaltato una situazione che allora era veramente di grande difficoltà. Nel 2004-2005 la Germania aveva una disoccupazione quasi al 9%, più alta di quella italiana che era attorno all'8%, oggi è scesa al 4% mentre la nostra è salita al 12%.

Colpa dell'euro o colpa del fatto che mentre noi eravamo intenti a trastullarci con un certo Silvio Berlusconi e le sue bravate, i tedeschi erano governati da Angela Merkel? E se si prende atto di questa lapalissale e abissale differenza è accettabile mettere in discussione l'euro? È esattamente come quel malato febbricitante, in preda al delirio, che invece di prendersela con l'accidente che gli è capitato se la prende con il termometro, convinto che spaccandolo gli passa la febbre. Non sarebbe più logico e anche più salutare conoscere l'infezione, prenderne atto e agire con opportuni antibiotici?

Ma evidentemente è più facile far leva sull'immaginario collettivo di tutti i delusi con messaggi populistici che indicare la strada per risolvere la crisi. E di populismo questo paese sta affogando, perché dopo il tragico ventennio berlusconiano sarebbe stato auspicabile porci tutti, Grillo compreso, su un piano di sano realismo, doloroso ma necessario. Invece ha prevalso il motto "mors tua vita mea" e chi se ne frega se va tutto in malora, l'importante è uscirne vincitori. E soprattutto vincere da soli per cambiare tutto. Ma vincitori di che? È esattamente l'opposto di quello che hanno fatto e fanno i tedeschi, loro procedono aggregati come un monolite, noi in ordine sparso, poi ci chiediamo come mai a loro va bene e noi precipitiamo. Ah già, la colpa è dell'euro.

E qui, dulcis in fundo, arriviamo alla frutta, ovvero all'ultimo spiraglio d'uscita offertoci dal buon Matteo Renzi. Come nella migliore tradizione nostrana ci attacchiamo al'uomo della provvidenza che, con il suo tocco magico fiorentino, ci riporterà miracolasamente a galla estraendo il classico coniglio dal cilindro, proprio come farebbe il mago Silvan. Perché oltre ai buffoni inconsapevoli o per scelta, noi italiani non disdeniamo neppure i maghi.

"Se non ci riuscirò (così ha detto Renzino) datemi pure del buffone". Capirai che consolazione, potremmo finalmente dire di avere avuto anche il mago buffone!

 

Foto: Europa Pont (Flickr)


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