Elezioni e poi ridateci la Prima Repubblica
par Enrico Sabatino
mercoledì 11 agosto 2010
A meno di impossibili novità , le strade di Berlusconi e Fini saranno per sempre separate. Il can can mediatico sulla vicenda dellâappartamento monegasco è solo la goccia di un vaso ormai stracolmo di rancore, astio e soprattutto opposte visioni sul rispettivo futuro politico.
Sembra ormai chiaro che a settembre il governo prenderà atto di non avere più la maggioranza per andare avanti, Berlusconi sarà costretto a dimettersi e Napolitano verificherà lâesistenza di una maggioranza parlamentare che dia luogo a un governo a termine, prima di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.
Comunque, la strada per arrivare presto a elezioni anticipate sembra tutta in discesa.
A questo punto però sorgono alcune domande: l’Fli di Fini con chi si alleerà? Con l’Udc di Casini, l’Api di Rutelli e forse anche l’Mpa di Lombardo, si potrebbe rispondere.
E il Pd? Sarà costretto ad allearsi con Di Pietro e con spezzoni della cosiddetta sinistra radicale, verrebbe da replicare.
Ma se così fosse le elezioni vedrebbero con ogni probabilità, stante l’attuale legge elettorale, una vittoria al Nord del Pdl e della Lega mentre il centro-sud sarebbe spartito da tutti gli altri.
Ergo, si produrrebbero due diverse maggioranze alla Camera e al Senato con l’impossibilità di formare un governo, a meno di un governo di unità nazionale con dentro quasi tutti. Un’eventualità quantomeno tragicomica…
E allora il buon senso suggerirebbe che a queste elezioni anticipate Fli, Udc, Api, Italia dei Valori, Pd e sinistra “radicale” corressero insieme con tre soli obiettivi di programma:
1) Difendere la Costituzione
2) Mandare a casa per sempre la destra populista ed eversiva rappresentata da Berlusconi
3) Cambiare l’attuale legge elettorale
Ma la vera difficoltà è paradossalmente proprio quella di trovare un accordo comune sulla riforma della legge elettorale, da rendere pubblico naturalmente prima di andare a votare.
Si auspica che la pausa estiva possa essere di aiuto in tal senso…
Quindi se veramente si dovrà andare alle urne per la fine dell’anno o in primavera, la cosa più sensata sarebbe un fronte comune da Fini a Vendola che si presenti agli elettori con quei tre punti di programma e che, una volta realizzati, si sciogliesse per riportare nuovamente gli italiani al voto in uno scenario politico normalizzato dall’uscita di scena dalle stanze del potere di Berlusconi e berluscones.
Ma per favore, ridateci una legge elettorale proporzionale pura - aggiungendo solo un leggero sbarramento - con la possibilità di sceglierci il candidato per Camera e Senato. Mettete in soffitta per sempre le attuali pseudo elezioni dirette del presidente del Consiglio, abolendo anche l’uso della parola premier perché non siamo in Inghilterra.
Ridateci la normalità e la tranquillità di una politica non urlata, seria e possibilmente efficace nel cercare di risolvere con concretezza i tanti problemi di una società complessa come quella italiana.
Insomma, riportate indietro il calendario al 1992 e ridateci la Prima Repubblica.