Elezione dei membri del consiglio dei Tamil in Italia e referendum sull’autodeterminazione

par Karim METREF
sabato 20 marzo 2010


Domenica 21 Marzo in tutta Italia si svolgeranno elezioni in cui sarà coinvolta la popolazione Srilankese appartenenti all’etnia Tamil. Durante questa consultazione saranno eletti i membri del consiglio dei Tamil in Italia e si svolgerà contemporaneamente un referendum per l’autodeterminazione delle zone a maggioranza Tamil dello Sri Lanka.
É da più di 60 anni che il popolo Tamil dello Sri Lanka lotta per il riconoscimento dei propri diritti. Cominciata come lotta per la parità di diritti e il riconoscimento della cultura Tamil come componente dello stato dello Sri Lanka (ex Ceylon) questa lotta è sboccata in una disperata ricerca dell’autonomia delle regioni dove l’etnia ha la maggioranza. 60 anni di repressione, massacri, discriminazioni, violenza e contro violenza.
 
Per anni le Tigri Tamil, la formazione militare espressione del movimento indipendentista, sono riuscite ad imporre il proprio controllo su vaste zone del paese, imponendosi come interlocutore ufficiale sia con il governo centrale di Colombo sia con la società internazionale. Ma negli ultimi anni, contemporaneamente all’iscrizione del movimento delle Tigri sul libro nero dei gruppo terroristici sia negli Stati Uniti che in Europa, l’esercito srilankese ha portato avanti una massiva offensiva che ha prodotto decine di migliaia di morti e ha completamente spazzato via il movimento indipendentista. Le zone Tamil sono altamente militarizzate, il gruppo etnico vive sotto pressioni enormi e non ha più modo di esprimersi e di partecipare alle vita politica del paese in tutta libertà.
 
Ecco perché i Tamil Srilankesi della Diaspora hanno deciso di portare avanti il progetto di un consiglio dei tamil in esilio e anche quello di un referendum di autodeterminazione. L’obiettivo è quello di creare una istituzione politica in grado di dare ai Tamil che non si riconoscono nel governo dello Sri Lanka in genere e nelle sue rappresentazioni diplomatiche all’estero in particolare un qualche tipo di rappresentanza. Per dialogare con i governi dei paesi dove risiedono e per interloquire con le istanze internazionali. Dall’altra parte, il referendum di autodeterminazione è un atto simbolico che serve a provare al mondo che senza la pressione militare, la repressione, le minacce e le intimidazioni, il popolo Tamil rimane attaccato al progetto di autodeterminazione.
 
Le elezioni hanno già avuto in vari paesi europei e in Canada e ora arrivano anche in Italia.
 
Nella penisola, gli Sri Lankesi di etnia Tamil sono una piccolissima minoranza (8000). Ma le associazioni organizzatrici si aspettano come negli altri paesi una partecipazione massiva. Per dare credito alle elezioni e dimostrane la trasparenza e la regolarità, le associazioni tamil d’Italia hanno fatto appello al Coordinamento delle Organizzazioni non Governative per la Cooperazione Internazionale allo sviluppo (COCIS) che fornirà degli osservatori che seguiranno il processo elettorale in tutte le sue fasi.
 
È difficile accertarsi della corrispondenza delle aspirazioni dell’associazionismo della diaspora con quelli di chi è rimasto in paese. Le regioni tamil sono sotto controllo militare e le organizzazioni e giornalisti internazionali non sono i benvenuti. Poche notizie arrivano da quelle zone tenute in insolazione. Rimane che questa consultazione vuole anche attirare l’attenzione su un popolo oppresso dimenticato da tutti.
 
 

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