Elezione Mattarella: "Diabolico Renzi, hai fregato proprio tutti"

par paolo
domenica 1 febbraio 2015

Matteo Renzi ha stabilito i nuovi standard universali nel concetto di alleanze politiche a geometria variabile.

Che il nostro premier fosse un tantino spregiudicato nel porre in atto i suoi propositi lo si era capito da quel ormai famoso "stai sereno Enrico" passato alla storia politica nostrana, e non solo, come l'equivalente di emerita "sola o fregatura" ma che questa intraprendenza fosse anche sostenuta da un ingegno degno di ammirazione, probabilmente pochi, compreso il sottoscritto, lo avevano capito.

Certo esiste un background culturale, mi riferisco all'esser partorito in una Toscana terra di menti sopraffine che hanno fatto la storia non solo italica ma mondiale, che poteva anche indurre in qualche sospetto, tuttavia non è detto che tutti i toscani siano delle menti sopraffine, probabilmente anche nella terra di Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei e via dicendo, qualche citrullo ci sarà pure. Almeno credo.

Ecco Matteo Renzi, per la sua spavalderia, per il suo twittante presenzialismo, per il suo sparacchiare promesse con superficialità, per l'atteggiarsi con una mimica e gestualità che hanno fatto le fortune di Crozza, dava più l'impressione di un "bamboccio" che trovatosi quasi per caso o per spinte "fortunate" a recitare un ruolo di protagonista politico, ne abusasse con assoluto infantilismo.

Lo stesso messaggio spot che è diventato il suo vessillo, ovvero "il rottamatore", appariva del tutto velleitario se solo si rapportava ai vecchi marpioni con lo stomaco foderato di peli che affollano la politica italiana.

E invece no, cari signori e caro Angelino Alfano, che bruciacchiato come tutti gli altri sgomenti che si guardano attorno come se fosse passato l'uragano Katrina, si consola con un patetico "si crede Machiavelli, sembra più un Pierino". Questo premie , caro tromabato Angelino, è un signor Machiavelli, è l'incarnazione del nobile fiorentino padre culturale della massima "il fine giustifica i mezzi" , e per capirlo basta fare un breve escursus della sua storia politica recente.

Dopo la batosta alle primarie del PD che vide Pierluigi Bersani trionfare, Matteo capisce che, da buon democristiano, muovendosi all'interno della macchina elettorale degli iscritti al PD, un autentico monolite dal colore rossastro, le sue probabilità di emergere sono asintoticamente tendenti allo zero. Allora che fa? Fa leva sull' atavico e mai sopito complesso di inferiorità dei vecchi compagni comunisti sul tema della democrazia interna, per spingere la Direzione del PD e lo stesso Bersani a riformulare le regole sulle elezioni primarie. Ovvero non più aperte soltanto agli iscritti, come avviene in tutte le democrazie più avanzate per ovvi motivi, ma aperte semplicemente a tutti coloro che intendevano versare un obolo per partecipare, insomma una autentica "cretinata".

Pierluigi, che non è toscano, ci casca come un tordo e Renzi con un suffraggio di voti pescati al centro e a destra, berluschini compresi, trionfa e diventa segretario del PD. Bravo Renzi!

Diventato segretario del PD, spinge come un forsennato sul governo "interim" di Enrico Letta per metterlo alla gogna. Non passava dì che Renzino, mentre lo incoraggiava, con doppiezza non stigmatizzasse l'inerzia e l'inconcludenza di quel governo, in questa azione dissacratoria assolutamente sostenuto ed incoraggiato dal presidente Giorgio Napolitano. E così si arriva a quel "stai sereno Enric " che anticipava la pugnalata alle spalle con relativo sfratto. Ancora oggi il buon Enrico si aggira smarrito senza aver ben capito che gli è capitato.

Diventato premier Renzi flirta con Silvio Berlusconi, eletto a padre costitutivo delle riforme istituzionali malgrado il suo standard di pregiudicato e di bloccato dalla legge Severino, mettendo in crisi Forza Italia al punto che a forza di risse interne tra Fitto, Brunetta, Santanché e compagnia bella, il partito scivola al di sotto delle percentuali attribuite alla Lega di Salvini. Contemporaneamente governa con l'alleanza di Angelino Alfano per portare avanti le sue riforme, dandogli una visibilità nel governo assolutamente sproporzionata alla ipotetica consistenza politica, mettendo così in crisi la minoranza di sinistra del PD, già plumbea per dover digerire, obtorto collo, il patto del Nazareno con Silvio.

Sinstra del PD che affine alle posizioni di SEL, viene relegata al ruolo di mera ratificatrice delle sue decisioni. Strepiti e lamenti si levano dai vari Fassina ,D'Attorre, Civati, Mineo, ma poi tutti chinano la testa e sottoscrivono. Perché sia chiaro che Renzi, a chi non sta democraticamente il linea con le sue decisioni, indica la porta .

Sul fronte M5S Renzi, che aveva premeditato una vendetta dopo lo streaming con Grillo, ruba, per ora tuttavia più a parole che nei fatti, l'ardore del "rinnovamento" con un efficentismo e cronologico attivismo che mette in evidenza l'assoluta inconsistenza ed impalpabilità dell'azione politica dei pentastellati, chiusi in se stessi in attesa del famoso, o famigerato, plebiscito che dovrebbe incoronarli come unici dententori, puri e casti, del governo del paese. Quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti, semplicemente il M5S si sta sfaldando, perdendo pezzi ad ogni pié sospinto.

Rimaneva quindi come unico problema interno quello di ricompattare il partito in vista della elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Quello che molti davano come concordato con Silvio nel patto del Nazareno e che sempre Matteo Renzi aveva dichiarato doveva essere espressione di un accordo condiviso con tutte le parti in gioco. Bene, detto fatto, il nome lo propone lui all'unanimità: quello di Sergio Mattarella, manda a ramengo Silvio Berlusconi e Angelino Alfano e se lo elegge con una maggioranza di voti che sfiora quella qualificata dei 2/3 al quarto scrutinio (proprio come lui aveva previsto ) Soddisfatti i suoi antagonisti interni del PD che inneggiano al ritorno a sinistra del PD, soddisfatto Nichi Vendola che già vagheggia future alleanze neri come la pece i destrorsi che non sanno più a che santo votarsi.

Adesso ditemi che uno così non è un giocatore "diabolico" e che il suo metodo delle alleanze ad assoluta geometria variabile, secondo le circostanze che lo impongono, non sia già pronto per la creazione del "Partito Unico" , che svuota di voti destra, sinistra e centro per rifondare la Balena Bianca, ovvero la Democrazia Cristiana vers. 3.0. Agli altri le briciole e "fuori dai maroni".

Diabolico Renzi, li hai fregati proprio tutti. Anche gli italiani? 

 

 


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