El Pais: Italia, terremoto sulla stampa

par morias
lunedì 23 marzo 2009

"La crisi uccide la libertà di stampa in Italia".
Così titola il quotidiano spagnolo in merito al probabile cambio di poltrone ai vertici della direzione dei maggiori giornali nazionali.

"Se non parlassimo dell’Italia, tutta questa agitazione sembrerebbe inverosimile, degna appena di una nota".

Così continua El Pais che accusa Silvio Berlusconi di voler mettere una volta per tutte le mani sui maggiori quotidiani italiani, ed avere pertanto il controllo assoluto dei mezzi di informazione.

L’Italia è l’unico paese europeo insieme alla Russia dove il tema del controllo politico dell’informazione è il meno discusso, perciò l’inquietudine è doppia.

Tanto è vero che le informazioni che riguardano il nostro paese le scoviamo sempre più sui quotidiani stranieri, anche con l’ausilio della rete sulla quale il governo Berlusconi sta da tempo cercando di far scendere una cappa di silenzio (vedasi la legge Pisanu, o i disegni di legge proposti in Parlamento dalle "vallette" del Cavaliere).

El Pais riporta le affermazioni di Enzo Marzo, veterano del Corriere, secondo il quale, il gruppo dirigente di RCS avrebbe ritirato la fiducia a Paolo Mieli e sarebbe orientato verso due sostituti alla guida del giornale: Carlo Rossella o Roberto Napoletano.

Quest’ultimo è il direttore de "Il Messaggero" che si è reso famoso nell’ultima notte elettorale perchè pattuì, al telefono con il portavoce di Casini, il titolo del giornale da far uscire il giorno seguente.

Rossella ha gia avuto l’ok de "Il Giornale" di proprietà del fratello del premier, ed in RCS può contare su appoggi notevoli: da Diego della Valle, padrone di Tod’s e della Fiorentina calcio, a Luca Cordero di Montezemolo.



La parola decisiva però spetta a Berlusconi che, approfittando della crisi, ha il pieno controllo del sistema bancario italiano: per non parlare dei suoi rapporti con Cesare Geronzi, capo di Mediobanca.

Il premier, secondo il quotidiano spagnolo, sarebbe intenzionato a mettere le mani anche sul maggiore quotidiano economico "Il Sole 24 ore".

Altra ipotesi sarebbe quella di spostare Napoletano al Sole e proporre a De Bortoli la guida del Corriere.

Allo stesso tempo si pensa di togliersi dai piedi un direttore scomodo per il governo qual è Giulio Anselmi, direttore de "La Stampa" di Torino, e rimpiazzarlo con un altro meno ostile.

Quelle esposte da El Pais potrebbero essere anche solo delle congetture, non lo possiamo sapere.

E’ un fatto però che in Italia il problema "disinformazione" esiste, come esiste il problema dell’accentramento della proprietà della carta stampata nelle mani di poche famiglie che non sono editori puri, ma sono legate tra loro da vincoli affaristici, dalla partecipazione nei consigli di amministrazione di varie società, dalla fusione di interessi monopolistici che non riguarda solo il controllo dei mezzi di informazione ma si estende a tutto il tessuto economico e finanziario.

E’ un dato di fatto, lo ripeto, che oggi per essere informatri su ciò che accade in Italia bisogna conoscere almeno due lingue straniere.


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