E’ tornata la corazzata

par L’89
mercoledì 23 settembre 2009

Bentornato autunno, bentornata stagione autunnale nel senso televisivo. Foglie d’acero e di fico che cadono, velleità che si mostrano per quelle che sono: normalizzanti, plasmatrici.

E’ tornato l’autunno, tornano quei cari programmi televisivi che, a dispetto di chi crede il Tg1 causa e malessere della disinformatija, davvero forgiano la moralità pubblica. E per pubblica s’intende del pubblica. Sì, effettivamente: pubblica. Domenica, giorno del Signore. Di Arcore. Brand new show, Domenica 5.

Riproposizione domenicale del contenitore mattutino che vanta la presenza di lacrime, amenità, Facci e Belpietro vari. Arricchita, per il giorno della festa, dalla presenza di Mughini Giampiero e Sgarbi Vittorio. Cin cin.

Altro da dichiarare? Il consiglio è provare a seguirne 10 minuti, per comprendere almeno il mio non volerne parlare oltre.

Pre-serale, Striscia La Notizia. Irregimentato. Esagero? Magari se l’indomito Ricci sapesse spiegare perché ha inscenato una sorta di gaffe sul video di Porta a Porta col Cavaliere in assetto L’Aquila-Spiegante (”Record assoluto”, “###mila persone sistemate sotto un tetto”), reiterato fino al mantra con tanto di sottopancia, potrei evitarmi dietrologie di sorta. Ed invece no, il dubbio si fuga, il servizio seguente rende bene l’idea di “sinistra” e “libertà” che a Milano2 un pupazzo rosso e un vanaglorioso intendono. Terremoto delle Marche, consegne finte di chiavi, container – e ripeto container – inservibili, governo di centrosinistra. L’equazione è Vespa + Capo= ascolti bassi, allora Capo da Vespa + Prima puntata di Striscia = ascolti alti.

Matrix. Quanto siamo liberi, parliamo di tutto, persino della libertà d’espressione. Il wall parla chiaro: liberi o no? Sullo sfondo, i logo dei 3 tg Rai. Trovata divertentissima. La puntata prosegue oscena.

Ospiti GasparriFeltriGentiloniPolitoSevergnini: palco da re. A fare la figura – e il portavoce – della logica democratica è fortunatamente, sebbene flebilmente (ma apprezziamo) il collaboratore di Sky e Corriere. Ma come siamo liberi, mandiamo perfino in onda il trailer di Videocracy, e ve lo spieghiamo (questa è vera): “Visto? Niente di che. Non l’abbiamo fatto vedere in Mediaset semplicemente perché sarebbe stato come mettere un’inserzione su Repubblica con scritto non comprate Repubblica. Sapete di cosa parla? Parla di Berlusconi che ha inventato il Grande Fratello”.

Adesso, a parte i dubbi sulla paternità del format – che comunque aggraverebbero il giudizio sul Premier – che il conduttore così s’esprima, e che Gentiloni, gaudente e prodigo d’applausi e complimenti in stile foca voi gli unici a parlar chiaro, è singolare. Col metro di misura occidentale, di un mondo civile ormai inadeguato. Riassumo: servizio su libertà di stampa all’estero, i paesi con dittature vere mietono vittime tra i giornalisti, in Europa Sarkozy ha fatto fuori uno per una foto ma ora è il suo fotografo di fiducia (sottofondo di pianoforti).

“Quel dittatore di Chavez ha depennato i giornalisti scomodi, altro che Editto Bulgaro”, e temo, per mancanza di porta-note zelanti. Che non mancano al nostro (la penna fa la censura). Pezzo forte, querelle Fini-Feltri, demandata al direttore del Il Giornale e spiegata da Gasparri (e solo da lui). Cult, da avere: servizio di Nicoletti - deludente - sulla mostra di Venezia, comunismo ignorante e cafonal elitario in salsa Brunetta e commenti a fine video degli ospiti. Sono consigli, ma suggerisco caldamente.

Dai che è tornata la corazzata!


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