E se fosse un papi modello?

par L’89
lunedì 22 giugno 2009

No, non sonor folle, sono altre supposizioni. Immaginiamo, per assurdo, che la persona alla quale saprete già che mi riferirò fosse una personcina a modo, educata e ineccepibile almeno in pubblico.

Mi spiego, e volgo gli ipotetici al presente: B. è una persona gentile, affabile, mai irriguardosa nei confronti di anima viva. Prodiga di sorrisi sinceri, deplastificati e torbidi insieme, mani tese ai bambinetti africani da prendere in braccio, padre dell’anno e famiglia modello: mamma e papà sempre per la mano, figli che escono dal cancello di casa, inciampando, voltandosi, sorridendo ai genitori che in cuor loro pensano che li vedranno andar via, prima o poi, e che per loro sarà la realizzazione della morte, la realizzazione dei loro sogni (presente il serial 80’s Vicky, il robot? Quella famiglia. Dove l’androide è B.). Un uomo rispettoso dei principi costituzionali, seriamente, incontrovertibilmente anti-fascista, un coro coi dettami d’oltre-Tevere, col quale vanta un rapporto eccellente.

Individuo dalla dimostrata (in pubblico) rettitudine morale, quanto i modelli proposti dalle sue emittenti. Già, perchè l’uomo garbato tale appare al mondo. Ma è a telecamere spente, nel ramingo della sua personalissima stanza oPale, che la sua autentica natura istintuale si desta, a tessere e oliare gli ingranaggi che gli hanno conferito fama, successo, donne, soldi, potere, soldi, potere. Mafia, malaffare, sordida segretezza, corruzione, quelle ci sono tutte. Dell’Utri è lì al telefono, Mangano è esistito, Mills è alle Cayman: tutto on work, intendiamoci. Non c’è traccia di pubblico scandalo, però: niente che possa corrompere la figura certosina che ha costruito. E che avrebbe – avendone i mezzi materiale e la teatralità del fare scena – potuto costruire. Mi e vi chiedo: avrebbe avuto così tanti problemi? Se fosse stato integerrimo nella sua vita pubblica (non tanto privata o giudiziaria), disincroistandola da gaffe, cameratismi e insaziabile impudicizia, a quali percentuali siederebbero le sue quotazioni? A mio avviso, il numero sarebbe alto. Il voto moderato (altro non chiede, l’Italia, che questo. O quantomeno un voto anti-comunista) ne farebbe paladino, De Gasperi 2.0, attirando a sé, praticamente, la totalità del misero 6 dell’Udc e – ne sono convinto – una discreta percentuale di elettori del Pd (agli sciamannati dem mancherebbero appigli mediatici, data la sostanziale pochezza oppositia – leggasi: causa connivenza negli affaracci umbratili. A proposito: così stanti i giochi, quale partito rimarrebbe da votare? Spiegato il nostro endorsement di 2 settimane fa, per chi ce lo chiedeva).

Dove sarebbe adesso? Che ne sarebbe di Italia? E non ha i tratti del paradossale? Un uomo lanciato alla riproposizione esponenziale della sua figura, che per la sua stessa figura – quella sbagliata, quella rischiosa – rischia di rimetterci le penne una volta per sempre (perchè scherza coi santi, ma i fanti, in Italia, guai)? E c’è di più: chi adesso sa, avrebbe saputo comunque. Ovvero: i ben informati (o comunque gli informati, che in Italia vengono immediatamente e giustamente promossi in quanto sparuti e miseri elementi che ancora non pendono dalla pelata del Minzolino) saprebbero della sozzura celata: Craxi, Gelli, mafia, guardia di finanzia, finanziamenti vari, corruzione giudiziaria, concorso per stragi e chissa cosa altro. E, per la rediviva e aureolata immagine irradiata dalle tv, le cose paiono poco credibili, inattendibili, rosse d’invidia e comunismo: è difficile farlo credere ora, oggi, figurarsi se lo avessero beatificato come detto sopra.

Ecco: questo lo renderebbe ancora più deprecabile, odioso, pericoloso, detestabile, esecrabile e non me ne vengono in mente altri, per rimanere sul pulito. Viene da pensare: ci è andata bene? Paradossalmente. Lo si è sempre sopravvalutato, e non ce ne possiamo fare una colpa: lo fa lui stesso da anni, e almeno a questa, inconsciamente gli abbiamo creduto. E’ un ricco buffone, un edonista pasticcione e corruttore, un venditore impareggiabile e piduista. Un calcolatore poco astuto, o semplicemente un improvvisatore che – pare bestemmia – non ha fatto frutto dai suoi mezzi, come chi potendo costruirsi una statua titanica la commissiona di fango. Si sta godendo la sua personalissima res pubblica, non badandoci, ballando attorno a questa melmosa silhouette. Cosciente del fatto che non dovrà renderne conto a nessuno, se non alla sua caduta.

Fuorinota: Il capo della Guardia Nazionale Italiana, Saya, a Tetris. Tra le altre: “Ringrazio sua eccellenza Maroni per il pacchetto sicurezza”.


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