E se Ariel e Pocahontas fossero maschi?

par Carla Mereu
mercoledì 16 aprile 2014

Un'artista canadese, Sakimi Chan, ha cambiato le carte in tavola: addio alle "rappresentazioni classiche" dei beniamini della Walt Disney che da generazioni hanno accompagnato l'infanzia di tantissime persone. 
 
La digital artist ha deciso di "ripensare" le più famose storie firmate Walt Disney (ma non solo) e si è dunque chiesta come sarebbe andata la storia de La sirenetta se al posto di Ariel ci fosse stato un sirenetto. E se la bestia in La bella e la Bestia fosse stata donnaCrudelia Demon in La carica dei 101 sarebbe stata ancora più cattiva se fosse stato maschio? E vogliamo mettere Pocahontas uomo, magari sarebbe stato ancora più avvincente. 
 
Sakima ha così rivoluzionato l'universo dei cartoni animati dai più vecchi fino alle ultime produzioni, mantendendo vivo il discorso della parità di genere che di recente ha visto diverse polemiche riguardo al comune punto di vista dei cartoni classici, dove la protagonista femmina è donna di casa o principessa, comunque la "figura debole" che conquista la scena solo grazie alla contraporte maschile, il principe. Ultimamente si è potuto notare una rivincita al femminile: alcuni esempi, la stessa Pocahontas o Frozen, che mostrano donne indipendenti e autonome. 
 
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Ariel (La Sirenetta)


Belle e Bestia (La bella e la Bestia)

Crudelia Demon (La carica dei 101)

Esmeralda (Il gobbo di Notre Dame)

 

Pocahontas (Pocahontas)

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