"E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" (A. Einstein)

par Riciard
martedì 1 settembre 2009

Una frase che sembra calzare a pennello in questo momento storico, o forse, in tutti i momenti che compongono la storia. Penso a come sia facile per chi ci governa esclamare in virata veloce il ritorno al nucleare, contro il voto del suo stesso popolo, piuttosto che capire, cercare di comprendere, le possibili modalità di uno sviluppo differente. Il pregiudizio che voglio spezzare oggi è: "tanto non cambia niente".

Persone di molte estrazioni sociali, acculturate o meno, basse o alte, magre o grasse, giovani o vecchie, pensano che nel mondo non ci sia verso di fare niente. Lo vedono come una scatola di vetro, da osservare e forse comprendere. Una scatola impermeabile, chiusa, con la quale non si può davvero interagire.

Quei pochi che osservano la scatola con curiosità si accorgono invece di quanto tutto sia in precipitosa evoluzione, nei modi, nei costumi, nei tempi, nelle esigenze, nella geografia, nella vita.

La vita è stata talmente stravolta in un solo secolo che è davvero stupido continuare a dire che non cambia nulla. Poichè tutto è cambiato. L’azione umana ha modellato la Terra, l’ha resa differente, ha creato differenti tipi di rapporti sociali, ha fatto esplodere città, ha sfidato le impervie vette della medicina e del ridicolo. In pochi millenni l’uomo è stato capace di molteplici rivoluzioni totalizzanti. Tuttavia aleggia sempre in lui un’ombra che gli dice che la sua azione è inutile, se non negativa, che deve semplicemente accettare passivamente quanto gli è dato.

Come un martire nell’arena, con la colpevolezza, se appartenente a questa chiazza di mondo, di sfruttare a proprio favore un sistema che martiri rende altre persone in altre parti del mondo.

Oggi vi dico che qualcosa si può fare. Guardatevi. Tutta la vostra, la nostra vita è schiava del denaro, una delle tante meravigliose idee dell’uomo. Giochiamo quotidianamente un pericoloso calcolo finanziario sulle nostre stesse vite: siamo monete viaggianti. Questo è disdicevole, sconfortante, ma appena ce ne rendiamo conto è quanto meno logico cercare di trarre vantaggio da una posizione amorfa.


L’uomo è un cliente, un compratore e come tale indispensabile al sistema. L’uomo-cliente è l’alunno che legittima il maestro. L’uomo-cliente che va dietro alla pubblicità legittima i marchi e dietro di essi molto altro. L’uomo-cliente può con un solo coerente gesto rovesciare il sistema.

Vi chiedo questo gesto minimo ma molto influente. Il 19 settembre andate a comprare qualcosa di equo e solidale, godetevelo anche il 20, assieme a tutta la famiglia. Lasciate che entri un’aria diversa in casa vostra, che sia una Altr@giornata.

Vi rammento che nessuno di voi verrà ucciso o maltrattato per aver esposto il banner di Altr@giornata sul proprio blog (è semplice, basta copiare il codice qui sotto, e al massimo adattarne le dimensioni), e che nessun lettore verrà condannato ad una vacanza al fresco se decide di aderire con una mail, un commento, o anche solo iscrivendovi al gruppo su Facebook.

Al limite, se il 20 settembre non sarete numerosi, apprezzerete la mia furia.Ma potrete rifarvi il 9-10 e 11 ottobre a Osnago, alla Fiera del commercio equo e solidale: TUTTAUNALTRACOSA.
 

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