E’ iniziata la svendita nel PD

par Giacomo Lagona
lunedì 29 novembre 2010

Fioroni sul Corriere critica ancora una volta la “deriva a sinistra” del Pd perché «è una soluzione da azzeccagarbugli allargare il Pd a Nichi Vendola per farlo diventare un partito solo di sinistra». Però non è «contrario ad andare alle elezioni con un’alleanza con Casini» accettando anche l’accordo elettorale con Fini.

Capisco che andare troppo a sinistra potrebbe allontanare gli elettori più moderati e quindi avere meno consensi alle prossime votazioni, ma il discorso è valido pure al contrario: se si allarga esclusivamente al centro, molti puristi di sinistra smetteranno di credere in un partito “di sinistra”, come potrebbe essere ideologicamente il Pd, e andare sul serio (per chi non l’ha già fatto) verso SeL e Idv.

Per cui le parole di Fioroni, dal mio punto di vista, sono estremamente di scarso valore politico per un partito che vuole aggregare a sè nuove forme e nuovi concetti. Però rende merito ad una realtà che pian piano sta prendendo piede all’interno delle (molte) correnti democratiche, una per tutte l’associazione dei 75 fondata da Veltroni con il placet proprio di Fioroni e Gentiloni, ovvero i maggiorenti degli ex popolari in quota Pd.

La chiusura di Fioroni invece è ragionevole: «Però voglio fare una precisazione: noi possiamo pure allearci con altri soggetti politici, senza però svenderci». Il concetto però potrebbe fuorviare perché sia l’Udc che SeL sono partiti a forte richiamo ideologico, dunque possibili alla svendita. Del Pd, naturalmente.


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