E dopo un mese da prima pagina, CasaPound "scende in campo"

par Alvin Vent
martedì 17 gennaio 2012

Nell'ultimo mese, a partire dalla strage di Firenze, CasaPound ha conquistato, con cadenza quasi quotidiana, le pagine di cronaca; vuoi per la figura di Casseri (il killer-suicida che ha ucciso tre uomini nel capoluogo toscano), "vicino (o più che vicino) a CasaPound", vuoi per gli "attriti" interni all'estrema destra nostrana, vuoi per le dichiarazioni, seguite da denuncia, della figlia del poeta Ezra Pound, la quale non vuole più vedere il nome di suo padre unito all'organizzazione di via Napoleone. Negli ultimi giorni il nome di CasaPound è stato associato anche alla gambizzazione di Francesco Bianco; è stata infatti perquisita la casa di Iannone, leader dell'associazione.

Criticata da diversi fronti, contro CasaPound ha reagito, in ultimo, anche il leader della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici:

La nostra pazienza è finita: noi non rimarremo inermi, non accetteremo più provocazioni di questo tipo e risponderemo punto per punto. Dico alle istituzioni che bisogna fare una radiografia di tutti i circoli che svolgono attività eversive, sia di destra sia di sinistra, e al signor Iannone dico che uomini come lui in questa città non avranno vita facile.

Due personaggi dell'estrema destra hanno subito dato solidarietà al movimento: Francesco Storace e Roberto Fiore.

Il primo, politico, fondatore e leader indiscusso de "La destra" già indagato dalla procura per lo scandalo "Laziogate" e l'inchiesta sulla sanità (la stessa per la quale fu indagato Fitto, PdL), ha appoggiato la discesa in campo di CasaPound, sottolineando le comuni accuse infondate cui sono stati oggetto i membri del gruppo di via Napoleone ed il suo partito:

Ci hanno bollato come estremisti per non allearsi, e poi avevano gli estremisti in casa come dimostrano le tristi vicende di queste ore. A differenza loro, noi non accettiamo la persecuzione di CasaPound.

Roberto Fiore, oggi leader del gruppo dichiaratamente neo-fascista Forza Nuova, dice a proposito delle dichiarazioni di Pacifici:

Queste dichiarazioni sono tipiche di chi, per motivi che stentiamo a capire, ha perso le staffe o di chi non ha vera cultura della legalità. Spero ardentemente che la Digos e le autorità preposte all' ordine pubblico, vigilino su questa mentalità squadrista che sembra aver preso il sopravvento nel sig. Pacifici. Auspico anche che il sindaco Alemanno, che si onora di un' amicizia saldissima con il presidente della Comunità Romana, si faccia portatore di parole di calma e tranquillità.

Gianluca Iannone, leader del movimento ed autore della "frase infelice" sulla morte del magistrato Pietro Salviotti, è anche il fondatore del gruppo musicale Zetazeroalfa, da una loro canzone è nata la pratica della "Cinghiamattanza", sfogo dei giovani estremisti che durante i concerti della band romana si sfila la cinta e se ne danno di santa ragione (vietato colpire con la fibbia), pratica catartica dei "fascisti del terzo millenio".

Ma CasaPound non è solo questo, anzi il "folklore" è stato sempre più diluito negli anni, l'associazione infatti rivendica un certo primato culturale e sociale tra le realtà della destra estrema, nel loro programma si legge infatti quali sono i modelli di riferimento, i fari culturali del gruppo che sorreggono la loro visione del mondo e gettano le basi per "un'Italia sociale e nazionale, secondo la visione risorgimentale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana".

Sempre sul loro sito si legge, tra i vari aforismi che stratificano la base culturale del movimento, che "CasaPound agisce". E' notizia di oggi, infatti, che il gruppo di Iannone ha deciso di dare il via alla propria, personale, campagna elettorale; invadendo Roma di manifesti, CasaPound ha fatto sapere alla cittadinanza capitolina che concorrerà alle prossime elezioni amministrative (primavera 2013):



Volutamente provocatori, i manifesti riportano frasi di tre politici che in qualche modo hanno criticato alcuni aspetti del movimento, CasaPound gioca (con gusto evidentemente futurista-avanguardista) con il rovesciamento semantico delle dischiarazioni.

Gioco per gioco, rovesciamento per rovesciamento, lascio le conclusioni ad uno scrittore che ho sempre amato, frase che per me ben riassume il rischio che corre chi non interviene, chi non si interessa, chi non ascolta e non prende posizione, mai:

On entend, on attend, on espère, ici, là-bas, dans le train, au café, dans la rue, au salon, chez la concierge, on entend, on attend que la méchanceté s'organise comme à la guerre.

Si sente, si aspetta, si spera, qui, laggiù, nel treno, al caffè, per strada, nei salotti, dalla portinaia, si sente, si aspetta che la cattiveria si organizzi come in guerra.

(Louis-Ferdinand Céline, Voyage au bout de la nuit).


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