E’ ancora opportuno ed utile trasmettere ai figli il "senso del sacro?"

par Mauro Guidi
mercoledì 25 marzo 2009

Questa è la domanda che mi pongo guardando la vignetta di Vauro sulla prima pagina del quotidiano "Il Manifesto" del 24 marzo 2009.

Sia ben chiaro che non entro e non voglio assolutamente entrare nel merito "politico" della questione, anzi direi che Vauro ha realizzato, come al solito, un capolavoro grafico, vista l’immediatezza e chiarezza del messaggio proposto.

Il problema è il solito che si pone quando una espressione, verbale, scritta, grafica o video ferisce la sensibilità di milioni di credenti di una fede religiosa.

Basta pensare al pandemonio successo per i famosi "Versetti Satanici", il romanzo di Salman Rushdie (1998) che fu al centro di una violenta contesa fra l’autore e il regime islamico iraniano dell’Ayatollah Khomeyni con una fatwa di condanna a morte per lo scrittore anglo-indiano, accusato di apostasia; oppure ricordiamo le caricature di Maometto pubblicate il 30 settembre del 2005 sul quotidiano danese Jvllands-Posten (e poi sul giornale norvegese ad ispirazione cristiana protestante Magazinet), che hanno scatenato una serie di violente proteste nel mondo islamico. Sono dodici illustrazioni satiriche sul profeta dell’Islam; in una di esse Maometto è raffigurato con una bomba al posto del turbante. Anche in Italia la cosa non finì lì: ricordate le proteste del mondo arabo e le dimissioni del ministro Calderoli?

Ritenni giuste le proteste del mondo islamico augurandomi uguale rispetto richiesto con tanta veemenza nei confronti di tutte le religioni del mondo.

Voglio entrare così in modo deciso nella domanda che pongo nel testo dell’articolo, perché la seconda domanda è la seguente: se è utile e necessario coltivare nel nostro sapere aspetti trascendenti della nostra vita, perché colpire in modo così violento i simboli di tale scelta ?

E’ un segno di libertà suprema apprezzare idee e sentimenti degli altri od è vero il contrario?



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