Due storie di analfabetismo sentimentale
par Francesca Pitta
lunedì 2 marzo 2009
Sono anni che mi interrogo sull’amore. Vi impedisco di ridere (al massimo sorridete), tanto lo facciamo tutti. Avevo una mia idea, confesso. I due film che ho visto e su cui voglio riflettere – tanto non li recensisco mica, non sono un recensore – me l’hanno confermata.
I sentimenti sono un alfabeto. Le emozioni no. Alla gestione delle emozioni, mi confermava la mia amica Paola oggi, sovrintende una parte del cervello. Sono poco governabili. I sentimenti invece si imparano, si governano.
Giulia non esce la sera ( film di Giuseppe Piccioni. Con Valerio Mastandrea e Valeria Golino ) e The Reader , A voce alta (film di Stephen Daldry. Con Kate Winslet, Ralph Fiennes ) sono due racconti di analfabetismo sentimentale. E dire che non lo sapevo, giuro, che proprio l’analfabetismo fosse la chiave narrativa di uno dei due.
In Giulia non esce la sera la protagonista, colpevole di un delitto, è un’analfabeta di ritorno. Lui, quello che prova ad amarla, un analfabeta tout cour. In The Reader l’analfabeta , in tutti i sensi, è solo lei. Se non ti hanno insegnato non puoi sapere. Se disimpari hai qualche possibilità di riapprendere, ma farlo è molto difficile. Di solito sei solo e, nel caso dei sentimenti, molto spesso chi cerca di insegnarti non sa bene come farlo. Lo scibile è immenso e occorrerebbe troppa, davvero troppa pazienza.
Per questo, credo, questi due film sono così dolorosi. Mi chiedo spesso quanti analfabeti, totali o di ritorno, ci circondino. Quanto le ferite degli anni, abbiano minato il nostro sapere sentimentale. Quanto sia rimasto di quel “tutto”, se mai ce lo hanno insegnato. Ditemi voi, se mi sbaglio