Droni come Batman e l’Uomo Ragno

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mercoledì 14 novembre 2012

Vedremo droni dappertutto. Forse un giorno sostituiranno i sistemi fissi di videosorveglianza e li vedremo volare sulle nostre teste, nelle città, sulle statali e sulle autostrade. Oggetti volanti pilotati a distanza sempre più piccoli, performanti, invasivi, occhiuti, in grado di fotografare, videoregistrare, ascoltare. Nel Biomimetics and Dexterous Manipulation Lab della californiana Stanford University lavorano da anni a un drone capace di appollaiarsi su una parete verticale e rimanere lì, quatto quatto, a raccogliere informazioni.

Il Perching UAV sembra un giocattolo da aeromodellista, con i suoi piedini ad artiglio che gli permettono di agganciarsi a qualsiasi superficie. Poiché non ha bisogno di energia per restare appeso, il drone può usare la batteria per attivare sensori di ogni tipo e poi, a missione compiuta, tornare alla base.

 

 

primi prototipi mostrati dal lab della Stanford hanno un aspetto innocente, ma già quelli successivi sembrano inquietanti insetti. Senza lavorare troppo di fantasia, li si può immaginare dotati di microfoni sensibili e direzionali, macchina fotografica, videocamera, autovelox, eccetera, pronti a fare il loro lavoro da spioni, semmai appollaiati sul lampione, sul ponte dell’autostrada, o al vostro balcone…

 

…e altri droni, di ogni genere, nascono qui.


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