Droni, Ia, Tolkien: Andruil e il futuro della difesa Usa

par Osservatorio Globalizzazione
venerdì 16 maggio 2025

Un omaggio a J.R.R. Tolkien continua a ispirare la tecnologia della difesa americana. Dopo Palantir, che deve il suo nome alle celebri “pietre veggenti” dell’universo tolkieniano, tocca ora ad Anduril, società leader nei sistemi autonomi e nell’intelligenza artificiale per la Difesa, il cui nome deriva dalla spada di Aragorn ne Il Signore degli Anelli.

“Anduril, nella lingua Quenya creata da Tolkien, significa letteralmente ‘Fiamma dell’Ovest'”, come riporta Insideover, è “un chiaro rimando simbolico ai tempi di competizione geopolitica tra Oriente e Occidente in cui gli Stati Uniti puntano a consolidare la loro leadership nelle tecnologie critiche”.

Fondata nel 2017 da un team di ex dipendenti di Palantir, tra cui Trae Stephens, e dal creatore di Oculus, Palmer Luckey, Anduril sta emergendo come uno dei nuovi protagonisti dell’ecosistema industriale-militare americano. Di recente, l’azienda ha annunciato un progetto ambizioso: la costruzione di una maxi-fabbrica per droni di ultima generazione nei pressi dell’aeroporto di Rickenbacker, in Ohio. Si tratta del primo grande investimento per la Difesa degli Stati Uniti sotto la seconda amministrazione di Donald Trump, con un valore complessivo di oltre 1,5 miliardi di dollari, raccolti attraverso un round di finanziamenti ad agosto.

L’impianto di Anduril segna un punto di svolta per la produzione militare: una fabbrica altamente innovativa, governata da sistemi software avanzati Il sito, che impiegherà circa 4.000 persone, sarà popolato da tecnici, ingegneri e operatori specializzati, ma al centro dell’azione ci sarà un sistema d’intelligenza artificiale, il “cervellone”, capace di ottimizzare produzione e innovazione. Qui nasceranno, tra gli altri, droni come il Roadrunner, un sofisticato sistema d’attacco progettato per adattarsi rapidamente alle esigenze delle forze armate, fa notare InsideOver. Questa nuova fase rappresenta non solo un momento di consolidamento per il complesso militare-industriale americano, ma anche un segnale della direzione che prenderà il dominio globale sulle tecnologie critiche nei prossimi decenni.

 


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