Draghi non è Tremonti...

par Paolo Borrello
mercoledì 1 giugno 2011

Era prevedibile. L’obiettivo principale da perseguire, più volte richiamato nelle ultime considerazioni finali di Mario Draghi, alla guida della Banca d’Italia, prima di diventare presidente della Banca centrale europea, è stato il rilancio della crescita economica. Del resto Draghi ha concluso la sua relazione con un esplicito invito: “Tornare alla crescita”. E Draghi non si è limitato ad individuare l’obiettivo ma ha proposto alcuni interventi ben precisi da realizzare per rafforzare effettivamente la crescita economica.

Nessuna novità sconvolgente. Ma il complesso degli interventi ipotizzati costituisce un vero e proprio programma di politica economica che questo governo, o qualunque altro che si potrebbe sostituire ad esso, dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, attuare e che, a mio avviso, è ampiamente condivisibile.

Quali le proposte di maggiore rilievo?

L'Italia non può tornare sulla strada dello sviluppo senza le riforme da tempo invocate, a cominciare dal pareggio del bilancio. E se è fondamentale tagliare la spesa del 5% - ha rilevato Draghi - è anche vero che tagli indiscriminati non aiuterebbero l'economia, la deprimerebbero, riducendo la già debole crescita del Pil. E allora, ha aggiunto, serve riqualificare la spesa pubblica: intervenire sul mercato del lavoro a favore dei giovani e delle donne, rafforzando il sistema di protezione sociale, ma incentivando anche la produttività, che frena i salari, fermi da 10 anni, e di conseguenza i consumi. Dotare il Paese di infrastrutture adeguate, riformare il sistema dell'istruzione, arretrato rispetto alla media Ocse. Ridurre le aliquote elevate su cittadini e imprese, e finanziare i tagli attraverso il recupero dell'evasione fiscale. Rendere efficiente la giustizia civile. Tutte queste mancate riforme, sollecitate da tempo, - ha sottolineato Draghi - ci costano punti di Pil: l'inefficienza del sistema dell'istruzione vale un punto, calcola la Banca d’Italia. Un punto in meno di Pil vale anche la mancata riforma della giustizia civile. Perché l'Italia torni a crescere, ha precisato Draghi, non sono sufficienti i fattori economici. Bisogna ristabilire la fiducia tra i cittadini e lo Stato.

E per questo “occorre sconfiggere gli intrecci di interessi corporativi che in più modi opprimono il Paese: è questa una condizione essenziale per unire solidarietà e merito, equità e concorrenza, per assicurare una prospettiva di crescita al Paese”. E’ bene soffermarsi su quanto ha detto Draghi a proposito della politica di bilancio, politica, quella prospettata dal governatore, di fatto alternativa a quella portata avanti fino ad ora da Tremonti. Infatti ha sì ribadito che obiettivo fondamentale della politica economica deve essere innanzitutto il pareggio di bilancio. Ma non basta il pareggio, il governatore ha indicato un programma articolato: “Oggi bisogna in primo luogo ricondurre il bilancio pubblico a elemento di stabilità e di propulsione della crescita economica, portandolo senza indugi al pareggio, procedendo a una ricomposizione della spesa a vantaggio della crescita, riducendo l'onere fiscale che grava su tanti lavoratori e imprenditori onesti”.

Risanare, pertanto, significa tagliare le spese inutili, ma non significa tagliare indistintamente, ha fatto notare Draghi: questo non farebbe altro che deprimere ulteriormente la crescita. “Per ridurre la spesa in modo permanente e credibile non è consigliabile procedere a tagli uniformi in tutte le voci: essi impedirebbero di allocare le risorse dove sono più necessarie”. Tanto che “una manovra siffatta inciderebbe sulla già debole ripresa dell'economia, fino a sottrarle circa due punti di Pil in tre anni”. Se da un lato occorre “rendere più efficienti le amministrazioni pubbliche”, tagliando le spese inutili, ci sono una serie di settori dove occorre spendere invece di più e meglio. E quanto prospettato da Draghi rappresenta l’opposto di quanto realizzato da Tremonti fino ad ora: solo tagli “lineari”, indiscriminati e, pertanto, sbagliati e dannosi.


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