Dopo l’Italicum. Ma perché non un Hitler?

par Daniel di Schuler
giovedì 30 gennaio 2014

Non sapendo neppure copiare quel che si fa altrove, i nostri maggiori partiti ci faranno la grazia di una legge elettorale ignobile

Una legge che, va detto subito, priverà di ogni rappresentanza larghe fette del nostro elettorato, con quella sua soglia di sbarramento, assurdamente alta, fissata nientepopodimeno che all’otto per cento, per le forze politiche che si presentino sole. In altri paesi, la soglia serve a tener fuori dal parlamento le minoranze estremiste; nel nostro, ha il solo scopo di tenervi lontano eventuali, e per questo inopportune, teste pensanti. Non neonazisti ed esotici gruppuscoli anarchici, ma liberali, socialisti e cattolici, magari non disposti ad accettare la montante marea populista–leaderista. La dimostrazione che sia così? Mentre si accetta che non possano trovar spazio in Parlamento i rappresentati delle idee che furono dei Padri Costituenti, si introduce una norma che riserva dei seggi a chi abbia ottenuto almeno il 9% dei voti in tre regioni. Lo scopo? Ma salvare il cadreghino ai poderosi intellettuali della Lega; ridicoli, vergognosi, ma perfettamente omogenei al sistema. Parlamentari sbracati, indefessi urlatori, ma pure, al momento di votare in aula, e purché ci sia pappa per loro, assolutamente affidabili. 

Detto questo, e attendendo che qualcuno, tra i nostri prezzolati rivoltatori di frittate, sia in grado di spiegarmi in che modo le liste bloccate previste da questa legge, con i candidati nominati dalle segreterie dei partiti, restituiscano ai cittadini una sola stilla della sovranità che è stata loro strappata, merita di essere valutata con estrema attenzione la prevista introduzione di un premio di maggioranza del 15% per chi raggiunga almeno il 37% dei voti. Norma integrata da quella che, nel caso nessuna forza politica varchi questa soglia, stabilisce di assegnare, a quella che vinca il successivo ballottaggio tra le due maggiori, una maggioranza parlamentare del 53%.

Dopo aver rivolto un amaro sorriso al ricordo dei poveri De Gasperi e Tambroni, che si trovarono ad affrontare una mezza rivoluzione per aver proposto una legge (sì; la famigerata legge truffa) che, in fin dei conti, si limitava ad assegnare una maggioranza più ampia a chi avesse comunque raggiunto almeno il 50% dei voti, è il caso di ricordare che per l’articolo 138 della nostra Costituzione bastano in fondo solo due votazioni delle camere, tenute a distanza di tre mesi una dall’altra, e la maggioranza assoluta dei voti nella seconda di queste, per introdurre modifiche alla stessa nostra Carta Fondamentale.

Dove voglio arrivare? Non serve troppa fantasia per immaginare come il partito con la maggioranza assoluta, magari previo accordo con una sola altra forza politica, tanto per intorbidire un poco le acque ed andare sul sicuro, possa far approvare, ovviamente per il bene supremo della Patria, una legge che dia al Presidente del Consiglio pieni poteri, sospendendo, magari per qualche anno, il controllo delle Camere sul suo operato. Impossibile, perché una tale norma non passerebbe lo scrutinio della Corte Costituzionale e non sarebbe mai firmata dal Presidente della Repubblica. Mai dire mai, e, se il recente passato ci è maestro, non pare il caso di avere troppa fiducia nei nostri organi di controllo; dopotutto ci troviamo già con un Parlamento eletto in modo diverso da quello previsto dalla costituzione che sta per sfornare una legge tanto fondamentale quanto quella elettorale.

Gli italiani non accetterebbero mai un simile provvedimento? Non permetterebbero mai che fosse, nei fatti, dichiarato uno stato d’eccezione e che si consegnasse il Paese nella mani di un solo individuo?

Arrivarono a permetterlo, concedendo tutto il potere al capo del partito che in quelle elezioni aveva ottenuto il 42% dei voti, i cittadini di un grande e civilissimo paese europeo. Quelli della Germania, nel 1933.

P.S. Chissà se una Lucia Annunziata berlinese di allora avrà dichiarato che quello era un modo di “uscire dalla palude tedesca"?Sono assolutamente sicuro che ci sarà stata. Saranno, anzi, state legioni.


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