Donna sull’orlo di una crisi di nervi: Santanchè ad Annozero

par Filippo Cusumano
venerdì 21 gennaio 2011

Prevedibile copione ieri sera ad Annozero.

Tema della puntata : il "fidanzato d’Italia".
Ovviamente si parla di Silvio Berlusconi e delle notti di Arcore.

Presenti in studio Daniela Santanchè, Maurizio Belpietro, Pierluigi Battista, Concita DE Gregorio. Collegato da Washinghton Vittorio Zucconi.

La trasmissione si fa subito incandescente.

Grazie soprattutto agli interventi della Santanchè che non si limita ad esporre le sue argomentazioni, ma si dà, come al solito, il mandato di interrompere continuamente qualsiasi altro interlocutore.

Lo stato di agitazione del Sottosegretario è evidente.

Il confronto con Zucconi è quello che offre i risvolti più comici.

Santanchè lo chiama Zincone.

"Massimo rispetto per un eminente collega" risponde sornione il giornalista "vorrei però precisare che mi chiamo Zucconi".

"Non è un caso che l'abbiano spedita a New York" ribatte sgarbatamente ad un certo punto il Sottosegretario.

"Forse le sfugge che sono collegato da Washinghton" ribatte serafico Zucconi, indicando la Casa Bianca che, nel collegamento è perfettamente riconoscibile alle sue spalle.

Altro scatto di nervi quando Concita De Gregorio legge le dichiarazioni della Santanchè di due anni fa.

"So che la cosa la indispettisce" dice il Direttore dell'Unità "ma sono costretta a ricordarle quello che lei disse durante la campagna elettorale del 2008".

E legge: “Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali. Non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita giorno dopo giorno. Ha detto a quella ragazza precaria di sposare un miliardario: non è questa la risoluzione del precariato. Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare”.

"Penso ancora quelle cose e sono fiera di averle dette" urla la Santanchè, che però evita accuratamente di spiegare il percorso che l'ha miracolosamente portata da quelle dichiarazioni barricadiere a diventare la più accesa pasionaria di un leader così pesantemente criticato solo poco tempo prima.

Una donna sull'orlo di una crisi di nervi.

La difesa dell'indifendibile è un esercizio duro e stressante, non c'è che dire.


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