Don Pino Puglisi diciassette anni dopo

par Bernardo Aiello
mercoledì 15 settembre 2010

Oggi cade il diciassettesimo anniversario dell’uccisione di don Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, quartiere di Palermo. Lo ricorderà innanzitutto l’Istituto scolastico a lui intitolato, la scuola per la cui istituzione nella sua parrocchia ha lottato e che è il simbolo del riscatto civile del quartiere: lo ricorderà al primo suono della campanella. In programma, poi, una serie di cerimonie, di fiaccolate, di celebrazioni religiose, di spettacoli e di altro ancora; in tantissimi luoghi, anche fuori dalla Sicilia; alle 18,00 in cattedrale, nella sua Palermo, una messa solenne presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo merito della città.

In prima linea, ovviamente, il Centro Padre Nostro, la cui formazione tanto fastidio dette agli uomini di Cosa Nostra da spingerli all’omicidio del sacerdote. Per meglio conoscerlo si rinvia il lettore al suo sito Internet. E sono diventate una trentina le Associazioni cattoliche che hanno sottoscritto una lettera a Benedetto XVI, sollecitando la causa di riconoscimento del sua morte per la fede presso la Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano.

Mentre da decenni illustrissimi signori disquisiscono a vanvera sulla Questione Meridionale, questo sacerdote, piccolo di statura ma un gigante d’umanità, ha saputo capirne fino in fondo le cause e ricercarne con fermezza i rimedi. Al suo carnefice, il killer Salvatore Grigoli, disse semplicemente «Me lo aspettavo»; insomma era assolutamente consapevole dell’azione rivoluzionaria che stava portando avanti per il riscatto morale, civile, economico, culturale, in una parola umano della gente della sua parrocchia e della facile conseguenza che il contesto mafioso se ne sarebbe alquanto adontato perché è dal degrado sociale che la mala pianta trae linfa vitale.

Forse sarebbe meglio che i tanti oggi impegnati a scrivere improbabili saggi sulla Questione Meridionale, si fermassero un attimo a valutare l’azione di questo sacerdote per capire perchè per lui l'eterna vicenda del Sud, le sue cause ed i rimedi da opporre al suo degrado erano perfettamente chiari. Don Pino Puglisi, nel ricercare il rispetto della dignità delle persone appartenenti alla sua parrocchia, insegnava loro l’importanza della vita sociale, della ricerca del bene comune ;insegnava loro a stare con la testa alta, a non calarla mai davanti alla violenza dell’illegittimità ; insegnava loro a riappropriarsi dei loro sogni, della loro vita.

Ecco il vasto, spontaneo movimento, che a don Pino Puglisi si richiama e che lo commemora, come nell’odierna ricorrenza.


Leggi l'articolo completo e i commenti