Domande aperte sulle vaccinazioni

par Marco Marini
giovedì 11 luglio 2013

La scomparsa di molte malattie pericolose dalle società più avanzate ha favorito un movimento che rifiuta la pratica vaccinale così come è attualmente concepita specialmente per i neonati di pochi mesi. Può essere a tal proposito utile provare a riflettere senza posizioni ideologiche o farsi condizionare da paure in un senso o nell'altro ma considerando che tali farmaci, come è lecito aspettarsi, abbiano una certa dose di pericolosità e tossicità, sperando che tutto ciò aiuti a chiarire un po' meglio alcuni dubbi.

L'Italia è rimasto l'unico Paese europeo (escluse le repubbliche dell'est, Francia e Grecia) a mantenere l'obbligo di vaccinazione entro il primo anno di vita. Il genitore che si rifiutasse di vaccinare i propri figli in tenera età potrebbe essere passibile, a seconda della regione di residenza, di esser convocato presso gli uffici ASL per la firma di un dissenso informato finanche ad esser segnalato al Tribunale.

Comunque raramente sarà esentato da subire minacce o sentirsi un discriminato per via di credenze mai scientificamente confermate come la convinzione che i vaccini siano innoqui e che abbiano sconfitto tante malattie infettive.

È importante quindi riaffermare che anche chi non avesse competenze mediche specifiche può tentare di prendere una decisione in modo un po' più obiettivo di quello che i network ufficiali cercano di propinare. A tal proposito verrano esposte una serie di domande e risposte sull'argomento, cercando, ove e per quanto possibile, di non entrare troppo nel tecnico ma considerando dati epidemiologici, statistici e informazioni di interesse generale che non sempre sono diffuse a chi di dovere, operatori sanitari compresi, ma che è possibile verificare qui.

- Che differenza di efficacia c'è tra vaccinazione e immunità naturale?

L'immunità naturale, in genere, è una protezione a vita il cui effetto finale è il risultato di processi complessi e intercorrelati diversamente dalla maggior parte delle vaccinazioni che coprono solo fino a un certo numero di anni, e sono il frutto di stimolazioni di alcuni degli apparati che sono coinvolti nel Sistema Immunitario (SI). Qualcuno ha mai dimostrato in modo serio che la vaccinazione sia una pratica così sicura ed equivalente all'immunità naturale da poter esser eseguita in modo così massivo e spersonalizzato?

- A quale età sono più pericolose certe malattie contro le quali si vaccina?

Molte malattie infettive per le quali ci si vaccina sono più pericolose da adulti e quindi, se si vaccina da piccoli, a causa della perdita di efficacia della vaccinazione, si correrebbe comunque il rischio di ammalarsi da adulti, tra l'altro quando la sintomatologia è più pericolosa. Perchè quindi si costringe a vaccinare qualcuno che ha un rischio quasi zero di ammalarsi o subire danni da una malattia (i neonati) e si lascia liberi di diffonderla ed ammalarsi persone molto più a rischio (gli anziani)?

- La vaccinazione in età neonatale comporta solo squilibri o anche danni al Sistema Immunitario?

La complessità del SI è così elevata che una vaccinazione è in genere tanto più pericolosa quanto più venga somministrata a neonati (con SI immaturi) e quanto più in modo multiplo (in Italia raccomandano 6 vaccini contemporanei con 23 antigeni). Ci sono studi che dimostrano per la popolazione adulta un picco di abbassamento delle difese immunitarie a circa 10 gg dal vaccino oppure la correlazione tra il sistema immunitario specifico del cervello e le vaccinazioni multiple e ripetute per cui è raccomandato rimandare le vaccinazioni il più possibile, almeno dopo i 2 anni di età. E' prudente tralasciare di controllare l'effettiva maturità del SI prima e dopo la vaccinazione? E' intelligente considerare addirittura anche i nati prematuri come non a rischio particolare di reazione avversa da vaccino?

- Ci possono essere neonati con una protezione contro determinate malattie infettive?

Per certe malattie infettive i neonati allattati al seno spesso ricevono anticorpi dalla madre se è immune contro quella malattia anche fino ad alcuni mesi dopo la fine dell'allattamento. Ha senso vaccinare per certe patologie durante il periodo di allattamento? Altri individui adulti mai vaccinati hanno stranamente riportato titoli anticorpali superiori alle stesse persone vaccinate per malattie tipo il tetano, che spesso non lasciano copertura nemmeno dopo l'esposizione alle sintomatologie gravi. E' così assurdo e difficile da immaginare un futuro in cui ai bimbi che hanno la possibilità di farcela senza i vaccini sia concessa questa facoltà, specie per le malattie non trasmissibili come il tetano?

- Ci sono casi di complicazioni da vaccinazione anche per soggetti sani e robusti ?

Al contrario della malattia infettiva selvaggia (cioè diffusa in modo naturale) che contagerebbe e colpirebbe generalmente in modo più pericoloso solo i soggetti più deboli, la vaccinazione (soprattuto quella intramuscolare), bypassando le barriere primarie dell'organismo (pelle, mucose), può dare complicazioni anche a soggetti il cui SI non avrebbe permesso al patogeno quel contagio. Per cui la vaccinazione aiuta i soggetti più deboli ma può penalizzare quelli sani. E' giusto dare il diritto di scelta ai genitori di figli sani e robusti?

- E' elevato il rischio di ammalarsi per le malattie per cui c'è la vaccinazione obbligatoria?

Il rischio che un bimbo sano, ben alimentato e che viva in aree sviluppate del pianeta, oggi si ammali di Poliomelite, Difterite o Tetano è estremamente basso. L'Epatite B è una malattia a trasmissione sessuale o per contatto con sangue infetto per cui se non si hanno in famiglia genitori infetti e non si debbano fare emotrasfusioni il rischio per un neonato è similmente pari a zero. Perchè non ritardare e personalizzare le vaccinazioni, mettendo inutilmente a rischio la salute di neonati ?

- La copertura vaccinale di gregge è davvero significativa?

Le epidemie, ad esempio, di Poliomelite, avvenute negli ultimi 30 anni nei paesi sviluppati non dipendono dal tasso di copertura di massa (95%, ndr) perchè sono avvenute sia in paesi in cui vi erano scoperture (Olanda, Russia) che in paesi coperti (Israele, Oman). Inoltre nei paesi in cui vi sono grosse scoperture di un vaccino, ad esempio la difterite in Italia per la popolazione adulta (scopertura superiore al 50% a causa dell'immunità vaccinale che non supera i 20 anni) non ha registrato alcun caso. Servono controprove più evidenti della necessità di rivedere certe radicate convinzioni ?

- La prevenzione da reazioni avverse è adeguata e commisurata all'obbligo di vaccinazione?

La maggior parte dei danni da vaccino si scoprono solo a distanza di anni di utilizzo. Non a caso molti vaccini sono stati ritirati non solo e non tanto perché ne sono stati prodotti di migliori, ma pure in seguito agli aumenti delle reazioni avverse. Se un bimbo ha una probabilità di ammalarsi nota e praticamente nulla perchè un genitore dovrebbe sottoporre il proprio figlio a un rischio a priori non noto di reazione avversa?

- I vaccini e i loro eccipienti sono sicuri oppure possono avere effetti collaterali pericolosi?

E' spesso noto sia il rischio da antigene che quello da eccipienti (tutti molto allergizzanti). Trattando però la questione da un punto di vista statistico bisogna sottolineare che c'è una inspegabile discordanza tra l'aspettativa di reazione avversa citata nei foglietti illustrativi (tra il 50 e l'80% considerando anche quelle apparentemente non gravi come la febbre, i disturbi del sonno, il vomito, etc) e le segnalazioni italiane (solo circa 500 segnalazioni su 8 milioni circa di somministrazioni medie annue). Per quanto concerne la scelta di farmacovigilanza passiva (per definizione molto poco adeguata allo scopo), desta comunque perplessità il meccanismo per le segnalazioni di reazione avversa a seguito della quale il responsabile di zona della Farmacovigilanza non da nessuna risposta né ricontatta gli utenti per una visita e nemmeno per sapere se siano ancora vivi o morti.

Ciliegina sulla torta è il permesso di segnalare reazioni avverse concesso ora anche agli utenti a testimonianza del fatto che il primo a non fidarsi dei medici è proprio il Ministero, però senza sanzionarli quando non espletano ai loro obblighi: un capolavoro di coerenza. Che dire delle ASL che dimenticano di indicare nella cartella vaccinale il ceppo e il lotto a cui sono riferite le vaccinazioni? Per cui, in caso di dubbio di reazione avversa sarebbe molto difficile per i genitori verificarne la correlazione col vaccino. Perchè nei siti istituzionali tali rischi e tale mancanza di trasperenza è sottaciuta?

- La somministrazione contemporanea di più vaccini può essere dannosa?

Quanti più vaccini si somministrano insieme, tanto più l'incidenza degli effetti indesiderati aumenterà, specialmente se i vari antigeni andranno a stimolare in maniera diversa parti del SI che però devono cooperare. Come mai non è sempre possibile avere a disposizione presso le ASL di competenza anche i vaccini separatamente per poterli somministrare a debita distanza temporale l'uno dall'altro?

- Che tipi di test vengono fatti ai vaccini prima di essere commercializzati?

A me non è noto un solo studio a lungo termine in doppio cieco (quelli che meglio di tutti danno risultati sicuri) condotto da ricercatori indipendenti dalle ditte farmaceutiche che sostenga la sicurezza dei vaccini ed è di pubblico dominio che i ricercatori sono finanziati per il 90% dei casi dalle Ditte Farmaceutiche. E' logico testare farmaci per anziani secondo metodi molto rigorosi e poi non avere neppure uno studio serio per farmaci da somministrare a bimbi di due mesi?

- C'è correlazione tra autismo e vaccinazioni?

Gli ultimi dati ufficiali USA sull'incremento delle patologie di tipo autistico e neurologico, arrivate lo scorso anno a colpire ormai più di un bimbo su 100 non hanno spostato l'attenzione dei genitori dalla pericolosità dei vaccini ma studi recenti smentirebbero qualsiasi correlazione tra i due fenomeni finora mai confermata tanto che l'American Academic of Pediatrics (AAP) invece di riflettere sul perchè non si sia ancora riusciuti a scoprire le vere cause della malattia si è preoccupata di rassicurare dell'innoquità dei vaccini.

I punti aperti sembrano talmente tanti che sono sempre più necessarie ricerche indipendenti e una gestione delle pratiche vaccinali meno asservita agli interessi delle multinazionali del farmaco.

 

Foto logo: Erich Ferdinand/Flickr


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