Divorzio breve: iter lento in Italia, sempre più coppie si rivolgono a giudici esteri

par UAAR - A ragion veduta
venerdì 8 giugno 2012

Pro­se­gue in Par­la­men­to l’iter del­la pro­po­sta di leg­ge per il di­vor­zio ‘bre­ve’. Con tem­pi bi­bli­ci, con­si­de­ra­to che se ne par­la da mol­ti anni. La Chie­sa cat­to­li­ca ha espres­so da sem­pre la pro­pria op­po­si­zio­ne, fre­nan­do le ini­zia­ti­ve tese a ri­dur­re i tem­pi del­la se­pa­ra­zio­ne.

E così, come ac­ca­de per al­tre que­stio­ni in cui l’Ita­lia è in­die­tro sui di­rit­ti ci­vi­li a cau­sa dell’in­ter­ven­ti­smo del­le ge­rar­chie ec­cle­sia­sti­che, cre­sce il tu­ri­smo all’este­ro. Sta­vol­ta, per po­ter di­vor­zia­re più in fret­ta.

Lo met­te in evi­den­za Gian Et­to­re Gas­sa­ni, pre­si­den­te dell’as­so­cia­zio­ne de­gli av­vo­ca­ti ma­tri­mo­nia­li­sti (Ami). “Stan­no sor­gen­do come fun­ghi vere e pro­prie agen­zie, del tut­to le­ci­te, che in­vi­ta­no gli ita­lia­ni a di­vor­zia­re all’este­ro”, af­fer­ma. Con “pac­chet­ti tut­to com­pre­so” che van­no dai 4mi­la euro per la Ro­ma­nia ai 15­mi­la per la Gran Bre­ta­gna.

Ne­gli ul­ti­mi set­te anni, vi­sti i ten­ten­na­men­ti del Par­la­men­to ita­lia­no, cir­ca 9mi­la cop­pie si sono ri­vol­te ad un giu­di­ce stra­nie­ro per ave­re il di­vor­zio. E le sen­ten­ze ven­go­no ri­co­no­sciu­te an­che in Ita­lia, sul­la base del­la nor­ma­ti­va eu­ro­pea. In­tan­to, chi non può per­met­ter­si un viag­gio all’este­ro e non può di­vor­zia­re e quin­di es­se­re li­be­ro di ri­far­si una vita, è co­stret­to ad at­ten­de­re, tra­sci­nan­do spes­so si­tua­zio­ni di con­flit­to.


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