Divieto di pesca nel porto di Monte di Procida

par Rosita
martedì 15 gennaio 2013

Durante questo periodo natalizio appena trascorso, girovagando per il porto di Monte di Procida ho constatato lo stato di degrado nel quale versa la zona... In realtà speravo di trovare qualche buon pesce presso i pescatori locali, idee e realtà del passato non assolutamente applicabili ai giorni nostri.

Appena arrivata, scopro con rammarico dei grandi cartelli per divieto assoluto di pesca. Un divieto di balneazione lo ritenevo normale ma nella mia mente il divieto di pesca mi ha colto un po' di sorpresa. Mi sono incamminata verso la spiaggia e in effetti l'acqua era più sporca del solito sebbene in un porto è normale trovare olio di barche e liquami vari... Evito di menzionare lo stato della spiaggetta, ridotta ormai ad una vera discarica a cielo aperto.

Cerco di parlare con qualche pescatore ed incappo in uno che a mio parere era arcistufo e arrabbiato per l'inedia del territorio. Si percepiva che era un pescatore che amava il suo mare e il suo territorio ma che non ne poteva più. Alla mia domanda: "Ci sta pesce?", mi ha risposto: ”Pesce? Questo non è un mare, è una cloaca. I pesci non si vedono, perde meno tempo se li compra surgelati. Una volta ci stava il mare e i pescatori pescavano, ora navighiamo tra l'immondizia, quando tiriamo le reti viene di tutto a galla, solo i pesci mancano. Tra i depuratori che non hanno mai funzionato e continuano a non funzionare e gli amministratori locali siamo messi veramente alla frutta".

In breve questo pescatore aveva lucidamente riassunto lo stato di degrado delle coste e della qualità delle acque, la non azione da parte di chi “governa” e di chi è tenuto, perché pagato, a occuparsi della depurazione come la società incaricata Hydrogest S.p.A., appartengono a non so quale ingnobile mistero. Dai vari articoli si evince che i tributi o la tassa che i cittadini versano per la depurazione delle acque esiste ed è assolta, d'altronde sono sempre e solo i cittadini a pagare ma poi a chi e come sono distribuiti i soldi per effettuare realmente il lavoro è un incognita, magari uno la soluzione la conosce già… Ma come fare? A chi manifestare la propria indignazione? Rovinando in questo modo coste e mari cosa si crede di compiere? 

Il mare o, più ampiamente la superficie marina terrestre, rappresenta oggi giorno una risorsa che occorre guardare e salvaguardare. E noi che abbiamo la fortuna di avere una natura così bella e rigogliosa la calpestiamo senza nessun riguardo e rispetto.Troppe le persone che per interessi (ma non di poca portata, qui si parla di tanti e tanti milioni) rovina inquina e calpesta la natura e la dignità umana. Tanto a loro che frega, mica vivono il territorio?

L’amaro in bocca di non aver i mezzi necessari per agire e di essere bloccato tra questo magna magna universale mi spaventa molto, e un enorme senso di disperazione pervade il mio stato d’animo. Possiamo illuderci che ci sarà qualche ente o “governo” capace di migliore la situazione, ma io ho i miei dubbi: troppe le iene e gli sciacalli che girano ai giorni nostri. E sono sempre più aggressivi e famelici.


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