Disoccupazione giovanile record, a dicembre salita al 29%

par Matteo Scirè
mercoledì 2 febbraio 2011

La disoccupazione giovanile in Italia aumenta a ritmi galoppanti, mentre il tasso di occupazione generale rimane stabile al 57%. Secondo i dati forniti dallâIstat la percentuale di giovani tra i 15 e i 24 anni che al dicembre 2010 non riesce a trovare lavoro è salita al 29%, con un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,4 rispetto allo stesso periodo del 2009. Eâ il dato più alto dal 2004.

La disoccupazione giovanile in Italia aumenta a ritmi galoppanti, mentre il tasso di occupazione generale rimane stabile al 57%. Secondo i dati forniti dall’Istat la percentuale di giovani tra i 15 e i 24 anni che al dicembre 2010 non riesce a trovare lavoro è salita al 29%, con un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,4 rispetto allo stesso periodo del 2009. E’ il dato più alto dal 2004.

Quasi un giovane su tre, quindi, è costretto a rimanere a casa dei genitori o a lasciare l’Italia per cercare fortuna all’estero.

Le cause di questo ennesimo record negativo italiano non sono imputabili né al fenomeno “bamboccioni”, né alla crisi economica. A due anni di distanza dal crollo del mercato immobiliare americano, che ha messo in ginocchio l’economia mondiale, quasi tutti i Paesi industrializzati hanno cominciato a mostrare segnali di ripesa, primo tra tutti la Germania. La locomotiva d’Europa ha ripreso a marciare fino a raggiungere il numero più basso di disoccupati dal 1992.

Opposte le chiavi di lettura e le valutazioni fornite dal governo e dalla minoranza. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, ha sottolineato la situazione di generale stabilità del mercato del lavoro, mentre per quanto riguarda i giovani si è limitato a ricordare che “il Piano del Governo, anche con misure specifiche di incentivazione, si rivolge soprattutto all'investimento nelle competenze e, in particolare, ai contratti di apprendistato che integrano apprendimento e esperienza lavorativa”.

Di tutt’altro avviso è il commento del capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, secondo cui quelle di Sacconi sono “parole, parole, parole”. “Mentre il ministro - prosegue Damiano - promette interventi miliardari a sostegno dei giovani, quello che concretamente succede è il licenziamento di massa dei precari della pubblica amministrazione e la cancellazione delle misure del governo Prodi a vantaggio dei giovani, inserite nel protocollo del 2007”.

Impietosa l’analisi del suo collega di Partito, il senatore Giuseppe Lumia: “Il dato sulla disoccupazione giovanile nel nostro Paese è il risultato drammatico di una politica fatta di tagli ai danni delle nuove generazioni. Che cosa ci si poteva aspettare in un Paese dove il governo ha massacrato la scuola e l’università? Berlusconi ha riversato i costi della crisi sui giovani per tutelare gli interessi e i privilegi delle caste. Le nuove generazioni sono le vittime sacrificali di questo governo”.

Sulla stessa scia anche i commenti di esponenti dell’Italia dei valori e di Futuro e libertà.


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