Discarica Terzigno: dalle parole, alle fiamme

par RobertaLemma
mercoledì 22 settembre 2010

Si scalda la protesta, anzi, si incendia, come i sette autocompattatori dati alle fiamme, nella nottata di ieri, a Terzigno, in prossimità della discarica.

Gli inquirenti parlano di ignoti che, venuti dalle campagne, avrebbero appiccato gli incendi.

La protesta, nata inizialmente per volere degli abitanti, è finita nelle mani di gente armata di cerini e benzina.

Si finge di non sapere chi sono, - i terroristi della discarica -, si finge di ignorare il loro covo, si finge rischiando di trasformare una protesta pacifica in una lotta armata velata di feroce barbarie.

Dove ignari cittadini per bene rischiano di finire schiacciati da una parte, dalle cariche della polizia, dall'altra dai gruppi organizzati e foraggiati da qualcuno nell'ombra.

S'aggirano tranquillamente per le strade di Boscotrecase, Boscoreale e Terzigno, riconoscibili dagli abiti, dai simboli portati a rivendicare identità politiche diametralmente opposte a quelle democratiche, urlando slogan suggestivi. Tutti li vedono, ma qualcuno finge.

Si finge lasciando che tali – terroristi della discarica – possano tranquillamente circuire e pilotare i comitati civici, portandoli dove esattamente vogliono che vadano, al solo fine di denigrare l'estenuante lotta che questi rispettabili cittadini conducono da mesi contro la mega, incontrollata, discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, facendo in modo che la loro protesta passi in secondo piano. Sono venuti da lontano, si sono accampati nel centro cittadino, hanno iniziato a farsi vedere, farsi sentire, a rendersi simpatici, hanno fatto un proselitismo pacato, son riusciti a diventare i capi della rivolta; passando all'azione. Prima sguinzagliandosi nelle strade locali una domenica notte, rompendo fioriere e rovesciando in strada i rifiuti, svegliando e terrorizzando i cittadini che dormivano, poi, ieri, incendiando i mezzi autocompattatori mettendo in pericolo i tantissimi cittadini che partecipavano, civilmente, alla protesta.

Si dice che pur di perseguire i propri scopi, soprattutto quando tutti e tutte le istituzioni sembrano non ascoltare le tue preghiere, di beffarsi dei tuoi diritti e delle tue lotte, si possa passare ad azioni più concrete; ma anche alla violenza? Se le fiamme fossero scappate al controllo degli agenti, cosa sarebbe accaduto? E cosa ancora deve accadere?

I cittadini si chiedono, dobbiamo abbandonare la protesta?

No, abbandonate i finti manifestanti.


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