Disatro Italia: non è solo colpa delle istituzioni europee, anzi

par Yvan Rettore
domenica 14 ottobre 2018

E' vero che l'attuale deriva dell'Unione Europea è destinata a non avere futuro, ma bisogna evitare di credere che i problemi del nostro paese siano legati soltanto a questo aspetto, perché è il sistema neoliberista in toto che sta fallendo e che non risulta più sostenibile. 
Pur con differenze di non poco conto, lo sfascio del "sistema Italia" è riscontrabile in modo analogo anche in altre realtà e perfino nella stessa Germania che conta il maggior numero di lavoratori sottopagati del continente e in Francia in cui il settore industriale è messo molto peggio che da noi. 
Questo solo per citare alcuni esempi. 
Ma qui non si tratta di vedere chi sta meglio o chi sta peggio, ma solo di prendere atto che siamo alla fine di un'epoca le cui logiche distruttive non saranno più replicabili in futuro. 
E allora volenti o nolenti, bisognerà per forza cambiare. 
Non certo nel segno voluto dai populisti, ma nella volontà di creare un'autentica alternativa allo schifo attuale. 
E se non lo faremo adesso, dovremo per forza farlo in un futuro non troppo lontano. 
La scelta sta solo nell'aspettare che i populisti facciano a pezzi quanto di buono è rimasto, oppure nel cercare fin da subito di creare un argine profondo alla loro avanzata in modo tale da decretarne una sconfitta definitiva. Concludo con una piccola parentesi che però ritengo importante. I problemi dell'Italia non sono soltanto imputabili all'Unione Europea o all'Euro, ma al modo irresponsabile nel gestire la cosa pubblica da parte dei nostri governanti, specie in questi ultimi lustri. 
L'Italia ha potuto usufruire per ben 7 anni del Quantitative Easing da parte della BCE. In soldoni significava una garanzia mensile di copertura di acquisti da parte della stessa dei nostri titoli di Stato e di un interesse che rimanesse nei limiti dello spread. 
Da questo mese il Quantitative Easing è stato dimezzato e da gennaio 2019 non ci sarà più. Invece di usare questa possibilità per ridurre il debito pubblico e creare politiche espansive di sviluppo, l'Italia ha tirato a campare, aumentando ulteriormente quel debito e mandando a quel paese una eventuale ripresa che potesse ridare fiato agli italiani senza dover operare tagli allo Stato sociale che alla fine della fiera impoveriscono tutti noi. 
Lo spread è schizzato quindi alle stelle non soltanto a causa del Def presentato da questo sciagurato governo, ma anche per via del forte ridimensionamento del Quantitative Easing da questo mese. 
Questa è la situazione in cui ora ci troviamo e non solo per via dell'avventurismo di questi dilettanti all'esecutivo, ma anche dei governi a guida PD che lo hanno preceduto e che avrebbero potuto veramente prevenire questo disastro se avessero fatto veramente il loro lavoro per il bene del paese!
 
Yvan Rettore
 

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