Diciotti, Catania: la solidarietà ai profughi fuori dalla nave

par La bottega del Barbieri
sabato 25 agosto 2018

di Domenico Stimolo

Diversamente dal chiacchiericcio propagandistico divulgato, di stampo discriminatorio razzista, c’è un’Italia civile e democratica che indomita resiste, contro le lusinghe avvelenatrici, in parole e azioni, che vorrebbero ammorbare le coscienze dei cittadini italiani, costruendo e divulgando odio contro altri Esseri Umani.

Il messaggio, forte e partecipato, in questi ultimi giorni parte da Catania. Dal porto, dove ormai da quattro giorni si trovano su una nave, reclusi, i profughi eritrei.

La nave Diciotti della Guardia Costiera è emerita, poiché in questi ultimi anni ha contribuito a salvare la vita a migliaia, ai naufraghi, profughi, bambini, donne e uomini, fuggiti dai lager libici, scappati dagli orrori delle guerre, della fame e delle dittature, dopo il periglioso attraversamento dei deserti del centro Africa.

Sbarcati i ragazzini (ventisette) – a seguito delle forti pressioni dei manifestanti al porto e dalle fondamentali azioni provenienti da settori di primo piano dell’amministrazione giudiziaria – rimangono ancora in più di 150, prigionieri di fatto sulla nave.

Detenuti, in sfregio alle leggi fondamentali nazionali che regolano le modalità di detenzione di persone (privazione delle libertà personali) che, a maggior ragione, non hanno commesso nessun reato.

Infatti sono stati salvati a mare, in procinto di naufragare, da una nave militare italiana. “Rei”, quindi, di cercare libertà e l’elementare diritto alla vita.

Le forze politiche governative, in una maniera sempre crescente, con modalità mai viste nella storia repubblicana, infrangono i princìpi fondamentali che riguardano la Dignità Umana. Si vogliono stravolgere i cardini fondamentali che reggono la nostra civiltà democratica, dettati dalla Costituzione, conquistata dalla Lotta di Liberazione contro i nazifascisti che costarono la vita ai tanti patrioti che si batterono per avere libertà, democrazia e rispetto delle persone, donne e uomini. Riconoscendo altresì solidarietà senza discriminazioni e diritto di asilo a tutti gli Umani.

Da martedì mattina a Catania è in atto una mobilitazione straordinaria. In un presidio al porto – varco 4 – ormai diventato permanente, a breve distanza dalla nave Diciotti della Guardia Costiera.

L’appello promosso da circa venticinque associazioni cittadine, con la richiesta dell’immediato sbarco dei profughi, ha visto in maniera incessante la presenza di moltissime persone. Una risposta veramente corale. C’è un risveglio delle coscienze, anche inaspettato data la situazione di “cloroformizzazione” e “omogeneizzazione del pensiero” massicciamente in atto nel Paese. Si sono riviste molti cittadini/e che da anni non partecipavano a pubbliche iniziative. Buon segnale.

L’area portuale, con l’eccezione delle ore notturne, è costantemente presidiata. Entusiasmante la partecipazione, forte la passione civile e democratica, grande lo sdegno contro le forze politiche governative che tengono rinchiusi nella nave i reietti, già drammaticamente sconquassati dagli eventi in Libia e in mare.

Nel corso della serata di mercoledì 500 persone hanno partecipato fino a tarda notte all’iniziativa “ la protesta degli arancini”.

Giovedì mattina e pomeriggio, con la partecipazione di centinaia di donne e uomini, sono state effettuate alcune azioni eclatanti, per dare maggiore risalto alla pacifica e continua manifestazione a sostegno dei profughi tenuti illegalmente sulla nave.

La mobilitazione continua, in maniera sempre crescente. In questo momento drammatico è necessaria che le manifestazioni di sensibilizzazione si estendano anche in altre città italiane.

Forza! La rassegnazione diventa complice di CHI vorrebbe fare ripiombare l’Italia negli anni bui di segregazione della democrazia.


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