"Dice che hanno ucciso Bin Laden". Costruzione sociale di una notizia

par Miss. Clay
lunedì 2 maggio 2011

In poche ore la notizia ha fatto il giro del mondo. Dal web e dalla TV la notizia è approdata per le strade dove è iniziata la costruzione sociale della notizia più attesa degli ultimi dieci anni.

Nella Campania degli anni '80, Paolo Apolito condusse una della più interessanti indagini sulle apparizioni mariane, quelle di Oliveto Citra dimostrando quanto la negoziazione di significati, le manovre sociali e linguistiche influenzino la costruzione sociale di un evento. Il suo lavoro si concluse con la pubblicazione del testo "Dice che hanno visto la Madonna" (Bologna, Il Mulino, 1990) dal quale trae ispirazione il titolo di questa breve riflessione.

La notizia della morte di Bin Laden è rimbalzata dal web e dalle trasmissioni televisive nelle strade, nei supermercati dove la gente ha iniziato, anche in questo caso come in molti altri, a costruire la notizia.

La forma linguistica "Dice che..." fa parte del repertorio linguistico utilizzato per raccontare un evento del quale non si è diretti testimoni, motivo per cui non ci si assume la responsabilità della veridicità dell'informazione, ma sul quale si hanno molte notizie. Spesso il "dice che..." è frutto del passaparola che segue l'accadimento di un determinato evento generalmente "tragico" o appartenente alla sfera del "gossip" (o pettegolezzo).

Così questa mattina, dopo le prime notizie, è iniziata la negoziazione delle informazioni sulla morte di Bin Laden e con il passare da parlante a parlante la notizia si è arrichita di particolari e di sfumature sempre più accattivanti. La signora Maria ha saputo della morte di Bin Laden dal figlio Luca che prima di andare all'Università è entrato in Facebook che sin dalle prime ore ha visto la nascita di gruppi e pagine dedicate: "Mamma, hanno ucciso Bin Laden. Lo ha annunciato Obama". La signora Maria incontra la vicina, Giovanna, e dopo i quotidiani saluti le dice: "Hai saputo? Hanno ucciso Bin Laden! Lo ha detto proprio il presidente!". La signora Giovanna ne parla al supermercato con l'amica Carla che aggiuge "E' vero, e c'è pure la fotografia", ed il banconista, mentre affetta il salame, conferma "la faccia è tutta bruciata!"...e così la morte di Bin Laden, una delle notizie più attese degli ultimi dieci anni, esce dalle fonti ufficiali ed entra nella nostra quotidianità come un evento socialmente costruito.

Nelle prossime ore le notizie ed i particolari aumetenteranno dando nuovi input per la stratificazione della notizia che nel tempo sarà socialmente e linguisticamente condivisa. Se normalmente il "dice che..." permette al parlante di sfoggiare la profonfità delle proprie conoscenze pur mantenendo una certa distanza dall'evento stesso, forse, in questo caso è un atteggiamento linguistico che nasconde al contempo la "gioia" per una notizia così tanto attesa ed il timore che qualcuno possa, tramite canali ufficiali, smentirla. "Dice che..." questa volta è anche l'espressione sociale con cui la gente cerca la conferma e la condivizione.

Ora attendiamo la validazione della notizia da fonti ufficiali con prove inconfutabili, perchè domani la gente possa dire "Dice che hanno ucciso Bin Laden: ed è vero!".


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