Diaz: Manganelli si scusa mentre la Santelli (PDL) attacca: "Mi vergogno di essere italiana... Sentenza politica e pilotata"
par Giuseppe Ottaviano
venerdì 6 luglio 2012
Si aspettavano polemiche dopo le condanne confermate dalla Corte di Cassazione per i fatti avvenuti nella scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001. Amenesty International, attreaverso un comunicato, manifestava le proprie incertezze sulla lunga durata del processo e sull’inadeguatezza di alcune condanne, che tra condoni e riduzioni non porteranno ad alcun arresto. Il ministro degli interni Cancellieri, nonostante l’importante Consiglio del Consiglio dei ministri sulla spending review, si era affrettata a dichiarare in un’intervista rilasciata al Corriere della sera: "Il G8 di Genova è una pagina dolorosa per la polizia e questo mi ferisce. Ho visto, come tutti, le immagini di quello che è successo all'interno della Diaz e posso dire che non condivido nulla di quell'operazione. Di fronte a errori gravi è giusto che i responsabili ne subiscano le conseguenze". Aveva manifestato la propria soddisfazione Nicky Vendola definendo la sentenza come “un raggio di verità e giustizia che illumina una pagina buia della storia italiana”.
Anche il Capo della polizia Manganelli aveva presentato le proprie doverose scuse: “Scuse dovute soprattutto ai cittadini che hanno subito danni, ma anche a quelli che, avendo fiducia nell'istituzione-polizia, l'hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza"
L’attenzione del web si è spostata sul tweet pubblicato da Jole Santelli, parlamentare del Pdl, sul popolare social network. L’Onorevole ha pubblicato questo messaggio: “Mi vergogno di essere italiana. Mi vergogno di una magistratura che condanna i migliori uomini dello Stato. Sentenza politica e pilotata”. Al di là delle polemiche, che impazzano sulla pagina Twitter della parlamentare (qui uno storify), c’è da chiedersi dove andrà a finire l’Italia se, come dice la Santelli, questi uomini sono davvero i migliori dello Stato. Su una cosa possiamo essere d'accordo: non mancano le occasioni per vergognarsi di essere italiani.