Di Pietro contro tutti

par Emilia Urso Anfuso
giovedì 21 ottobre 2010

In una società dove la parola “trasparenza” non ha più nulla a che fare nemmeno con il cristallo, appare quasi incomprendibile chiunque gridi a gran voce verità tanto vere da stare davanti agli occhi di ognuno. Tanto grandi, enormi... Da non esser viste. Da nessuno.

Avere quindi qualcuno che tenta spasmodicamente di portare o riportare tutti alla luce dovrebbe essere una sorta di risorsa. Ma non lo è. O così almeno appare.

La verità – per contraddizione del tutto umana – non piace. A nessuno. La verità scompiglia pseudo sicurezze, scioglie convinzioni annose, spinge al movimento, alla reazione. L’Italiano medio, tutte queste cose le ha lasciate in un qualche dimenticatoio. Meglio non vedere. Non sentire. Non parlare. Come le tre scimmiette. Meglio non reagire. Meglio la testa sotto la sabbia. Meglio tutto, pur di non dover prendere decisioni gravi, alzare il culo dalla sedia e dichiararsi contro qualsiasi congiura all’onestà ed alla trasparenza.

Fare due più due in Italia è gioco oscuro. Prendere atto delle cose più semplici pure. Sarebbe come dover dichiarare la propria inettitudine, lassismo, incapacità. Sarebbe come dover rimettere tutto in discussione e prendersi persino la responsabilità di una nazione ormai evidentemente a rotoli, chiaramente solo per i cittadini.

Perché questo lungo preambolo? Perché quando poi c’è qualcuno che con la massima semplicità – qualcuno la chiama persino grettezza nei modi – palesa ciò che già è palese, viene immediatamente percepito come qualcosa di bizzarro, strano, incredibile, storto, distorto e pure rompi scatolame.

La verità, ripeto, non piace a nessuno.

L’Onorevole Di Pietro, da anni in politica, ha scelto una missione. Parlare di cose ovvie, palesi, che sono sotto gli occhi di tutti tutti i giorni. Ha scelto e sceglie ogni giorni di aprire occhi incollati da fiumi di parole. Ha deciso di essere la luce sulle tenebre. Il Censore. Il giustiziere degli ingiusti. Il salvatore di patria non salvabile. Perchè gli stessi cittadini non vogliono salvarsi, vedere e sentire.

Il suo è un lavoro minuzioso. Di demolizione di qualcosa di già demolito peraltro. Ma che ognuno poi cerca di ricongiungere per ricostruire qualcosa che serve, a quanto pare, solo a tacitare animi tormentati dal nulla.

Di Pietro, come l’Arcangelo Gabriele, sfodera lo spadone ed urla verità incomprensibili a chi non comprende più cosa sia davvero la verità. Da chi, in qualche modo, ha scelto la strada che gli sembra migliore: farsi i fatti propri. Senza capire però che “fatti propri” sono i fatti ci chi pretende di gestire le vite altrui ogni giorno. Ed è qui la falla. Nessuno o quasi oggi in Italia, si sta rendendo conto che il “gossip” della politica, gli scandali, le speculazioni, le aule giudiziarie eluse da certi personaggi e persino le celle di galera mai abitate da altri, non sono “fatti loro” ma sono sempre più “fatti nostri”.

E’ così perverso per la maggior parte degli italiani prendersi cura dei fatti propri? A quanto pare si. E se c’è qualcuno che urla ogni giorno cose ovvie, palesi e prevedibili, vine immefiatamente etichettato come folle, blasfemo e pure rompi palle di equilibri squilibrati.

Il fatto è, che il Sistema in cui viviamo ha trovato la falla in cui infiltrarsi. Il “bug” come si dice oggi. Il difetto. Ed attraverso la falla, inocula perverse percezioni di una realtà che non ha più alcun senso logico.

Di Pietro è un santo? No, come nessuno è santo su questa terra. Ma dalla sua ha una grande capacità: dire le cose più sciocche nella loro enormità, tentando di risvegliare menti incollate da altre beghe che non rappresentano mai un centesimo di verità.

La realtà fa male perché mette tutti nella condizione di doversi mettere o rimettere in discussione. La verità più palese pesa come un macigno se si è in qualche modo complici di un misfatto. E si è complici di molti misfatti se da cittadini non ci distacchiamo con fragore e palesemente da certe azioni che – oltretutto – se fossero compiute dal semplice uomo della strada, costerebbe lacrime, sanzioni e galera a vita.

Vi lascio riflettere senza troppa calma però, che altrimenti le enormi realtà minacciose di questo paese che si burla di tutti, lasceranno tracce indelebili nella vita di ognuno. Ed arriverà il momento in cui non ci sarà più tempo per riflettere, comprendere, reagire.

Pensateci. In fretta.

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