Der Spiegel. L’Italia raccontata in quattro copertine

par Paolo Monarca
venerdì 27 gennaio 2012

Una carrellata delle copertine più celebri che il settimanale tedesco ha dedicato all'Italia.

Il Der Spiegel ha scritto un articolo citando l'Italia. Apriti cielo. Repubblica e Il Giornale ne hanno parlato, raccontando che il settimanale tedesco (per il quale scriveva anche il grande Tiziano Terzani) ha usato argomenti razzisti nei nostri confronti, paragonando la manovra e fuga del comandante Schettino al costume di un'intera nazione. In realtà non è accaduto nulla di tutto ciò: l'articolo incriminato ironizzava suglie stereotipi (anche quelli che colpiscono il popolo tedesco) per parlare della crisi economica. In particolare della convivenza, in seno all'Euro, di Paesi alquanto diversi (come Italia e Germania, ad esempio).

Ma non è la prima volta che il Der Spiegel si occupa del nostro Paese. Quindici anni fa, nel luglio del 1997, Der Spiegel volle dire la sua sull'Italia con una copertina choc: un grande piatto di spaghetti conditi da una pistola. Il titolo era "Italia paese delle vacanze"; lo strillo di copertina, nelle intenzioni, voleva essere ironicamente stridente: "Sequestro, scippo, estorsione". 

Successivamente dedicò la copertina alla discesa in campo di Silvio Berlusconi, ma molti non dimenticano un articolo pubblicato nel 2006 durante i Campionati del Mondo di Calcio. L'editorialista Achim Achilles paragonò i nostri calciatori ai tipi da spiaggia che incontrava in vacanza sull'Adriatico, ai tanti "Luigi, forme di vita parassitarie, mammoni maligni che sfruttano le donne e sanno solo lamentarsi". Naturalmente l'articolo suscitò un vespaio di polemiche. 

 

Non va dimenticata neppure la copertina apparsa quest'estate, nel mese di luglio. Raffigurava un Berlusconi gondoliere dell'Italia (con l'immancabile piatto di spaghetti e un paio di escort come condimento). Si trattava, in realtà, di un accurato dossier di 11 pagine di cui riportiamo uno stralcio: 

"Berlusconi avrebbe avuto rapporti con 33 donne durante feste private nella sua tenuta, la Villa San Martino, di 145 stanze, ad Arcore nei pressi di Milano, e una di queste aveva appena 17 anni, la ballerina di night-club dal nome d’arte di Ruby Rubacuori. L’imputazione della Quarta Sezione del Tribunale Penale di Milano è così formulata: abuso di poteri d’ufficio [concussione] e favoreggiamento alla prostituzione di minorenni".

 

Per finire la copertina dell'ultimo numero, che raffigura la nave da Crociera Costa Concordia.


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