Denunca dei redditi online: la tua la metteresti?

par Rudy Bandiera
sabato 3 settembre 2011

Questa finanziaria sta facendo un macello, un macello politico intendo: tutti si stanno battendo su patrimonialeIVA, evasione, robin tax e contributo di soliarietà, ma una cosa mi ha colpito particolarmente, ovvero la messa online dei rediti di tutti.

Sono combattuto: trovo che la norma sia populista, ma che possa essere utile a “sgamare” i furbi, trovo che non sia eticamente corretta ma praticamente sì.

Insomma, non so cosa pensare e mi sono trovato a discutere, con me stesso:

PRO: se non si ha nulla da nascondere non vedo il perchè non mettere la denuncia dei redditi on line.
CONTRO: vero, ma qua si fa demagogia: perché dobbiamo essere costretti a mettere tutti i nostri affari in piazza per colpire quei pochi che non denunciano quello che prendono?
PRO: perché siamo arrivati al limite e non ci sono molte altre soluzioni: ad una situazione drastica si riponde con soluzioni drastiche.
CONTRO: sì ok, ma quello che ognuno prende di stipendio, specie se lo stipendio è una busta paga, perché si dovrebbe considerare come di dominio pubblico?


PRO: aspetta, sono al cell… eccomi. Allora: se un operaio di fabbrica pubblica i propri introiti non vedo cosa ci sia di brutto, visto che il tutto è mitigato e gestito da un contratto nazionale. Se un dentista, invece, non vuole far sapere i propri, di introiti, forse ha qualcosa da nascondere. Forse siamo arrivati alla trasparenza, alla vera trasparenza che tutti vogliono raggiungere ma che quando tocca ognuno di noi diventa privacy. Forse dovremmo ripensare alla trasparenza… o alla privacy.
CONTRO: allora mettiamo online anche gli esami del sangue, per capire con chi posso bere un aperitivo o con chi posso condividere l’appartamento per le ferie!
PRO: no no, quello è un altro piano, un altro terreno di gioco. Non stiamo parlando di questioni di salute, ma di introiti statali che potrebbero essere usati anche per guarire o per tutelare la salute di chi ha bisogno di cure: l’evasione è una malattia “economica” ed in quanto tale soggetta alla cura della “trasparenza”.
CONTRO: ma chi mette il limite di cosa deve essere pubblico? Il rendere pubblico è sinonimo quindi di trasparenza? No perchè, a questo punto, si aprono un sacco di nuovi scenari…

Insomma, io potrei andare avanti per mesi, forse per anni, ma mi perderei quello che voglio guardare in TV o il libro che mi piace tanto.

Non è che c’è qualcuno, qua attorno, che riesce a darmi una mano a chiarirmi le idee e a darmi una motivazione valida per fare una cosa piuttosto che un’altra?
Con il Web il mondo cambia e viene spiattellato online: ma fino a che punto è lecito? Fino a che punto è trasparenza e quando diventa violazione della privacy?


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