Democrazia e Pil

par Antonella Policastrese
mercoledì 24 settembre 2014

Se non ancora l'applicazione, l’dea di inserire nel calcolo del PIL italiano le attività economiche illegali del traffico di droga, contrabbando e prostituzione, ha fatto strada nel mondo. Difatti l’Istat, l’istituto italiano di statistica, cui è attribuita una attività di studio e rilevamento sulla folle idea di inserire, già nel 2014, tutto l’illecito che c’è nel nostro Paese tra le attività che producono ricchezza, ha ricevuto un prestigioso (ma sicuramente non ambito) riconoscimento. All’ente pubblico italiano per la ricerca statistica è andato il premio “Ig-Nobel” per l’economia; questa la motivazione ufficiale: "per essersi orgogliosamente assunto il compito di adempiere al mandato dell'Unione Europea di aumentare la dimensione ufficiale dell'economia nazionale includendo i ricavi da prostituzione, vendita di droghe illegali, contrabbando, e tutte le altre operazioni finanziarie illecite".

Si, il famoso “più Pil per tutti”, proveniente dalle attività di strada e soprattutto dal sudato lavoro delle prostitute, è diventato un argomento che fa ridere, degno di essere iscritto negli annali della rivista scientifico-umoristica “Annales of Improbable Research” edita da ben 24 anni a questa parte, dalla università americana di Harvard. A margine della notizia del premio, ma soprattutto della geniale trovata per tentare di risollevare l’esangue merito creditizio dell’Italia, fanno discutere e riflettere i parametri di applicazione del monitoraggio, nonché le metodiche per la tassazione che dovrebbe conseguire da ogni attività illecita, così come consegue da ogni comparto produttivo.

Studi di settore o rilevamento delle inconfessabili abitudini degli italiani? E con il non-allineamento tra flussi economici e introiti Iva, come la metteremo ? Chi lo spiegherà all’UE, cui è corrisposta mensilmente una quota dell’Iva incassata dall’Italia, che quel tributo non è esigibile da trafficanti, prostitute, magnaccia, contrabbandieri e taglia gole di ogni genere e fattezza? Un vero rompicapo, ma non per molto ancora, poiché a qualcuno verrà in mente, prima o poi, di imporre misuratori fiscali, bancomat e registri contabili a quell’universo mondo del malaffare. A quel punto strisciare una carta di credito per ottenere droga è plausibile; magari inventeranno i pos (point of sale) volanti, ma resta da stabilire se le prostitute la avranno nel reggiseno o nelle mutande la macchinetta per i pagamenti elettronici e soprattutto se accetteranno pagamenti con carta, e non in contanti, come è sempre stato dacché esiste quel mestiere.

Accanto al lato comico di talune trovate può esservi quello serio. Hai visto mai che gli italiani non compreranno più né sesso né droga ?

Foto: richard baguley, Flickr


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