Delocalizzazione o produzione assistita dallo Stato?

par Cesarezac
lunedì 1 ottobre 2012

 

La fisica insegna che il sovrappeso costituisce un handicap per tutto ciò che si deve muovere, persone o automobili, rispetto alle quali aumenta i consumi di carburante, peggiora tenuta di strada e spazi di frenata. Per questo motivo, molte case, nella costruzione delle vetture ricorrono a materiali leggeri come la fibra di carbonio, molto costosa, titanio anch’esso costoso, e alluminio. Tralasciando le super car che possono permettersi ampio uso di carbonio e titanio, molte altre, tipo Audi, BMW, ecc. fanno largo uso di alluminio. Tra queste, ultimamente si segnalano Jaguar e Land Rover che stanno progettando di produrre in Arabia Saudita dove l’alluminio gli verrebbe fornito dall’ALCOA. Sì, precisamente da quella multinazionale che in Italia produce in perdita e che quindi vuole abbandonare il nostro Paese.

La produzione dell’alluminio è altamente energivora, richiede grandi quantità di energia elettrica e, visto che a noi l’energia elettrica grazie ad uno sciagurato referendum, ci costa molto di più che in tutti gli altri paesi europei, ogni attività risulta in perdita. Possiamo costringere l’ALCOA o la Fiat a produrre in Italia in perdita? Con buona pace degli operai dell’ALCOA o della Fiat, la risposta è scontata, certamente, no.

Prima di mettere una crocetta sulle schede referendarie, sarebbe bene che i cittadini valutassero le conseguenze.

Visto che stando ai dati OCSE una percentuale altissima di cittadini italiani è semianalfabeta, e vergognosamente disinformato, i promotori di qualsivoglia referendum dovrebbero essere incriminati per circonvenzione d’incapaci.

A quei lettori disinformati o male informati che obiettano che dobbiamo fare maggiore ricorso alle energie alternative, dico che questo era vero fino un paio di anni fa; ora siamo ai primi posti in Europa, abbiamo già deturpato l’ambiente con migliaia di torri eoliche e stiamo sottraendo quel poco di terreno che ci rimane, all’agricoltura. I terreni agricoli italiani hanno raggiunto i più alti livelli di prezzo, scoraggiando anche quella tipologia di attività.

Quando nel nostro condominio vediamo che il proprietario dell’attico e mansarda ha ricoperto i tetti di pannelli fotovoltaici, è bene che ci rendiamo conto che senza gli incentivi statali, che sono a carico di tutti noi contribuenti, quel condomino, certamente, non si sarebbe sobbarcato a quella spesa per la quale anche così, dovrà attendere anni per l’ammortamento.


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