Delle showgirl e della politica. La "lotta" di Sara Tommasi contro banche e Governo

par Sergio Giacalone
venerdì 23 dicembre 2011

La crociata della nota (?) Sara Tommasi e l’accanimento terapeutico per mantenere in vita uno pseudo-sistema ormai morto (Deo gratia!)

Non c’è giorno che le pagine internet di informazione, con una surclassante prevalenza di Libero, non riportino il faccino (chiaramente non solo) della sedicente showgirl Sara Tommasi con annesse minacce della suddetta, ora di voler entrare in politica, ora di contestare i tagli del Governo Monti, ora di voler capeggiare una protesta contro le banche.

Inutile dire che lo strumento dell’impegno politico-sociale-culturale e non in ultimo economico della nostra Tommasi, consapevole delle sue innegabili grazie, consiste nel mettersi nuda. Nuda, quando Scilipoti (che Dio ci protegga) le ha offerto di entrare nelle liste elettorali del suo partito (partito?) per potere essere “eletta in Parlamento alle prossime elezioni”.

Solo un attimo, mi riprendo e proseguo…

Dunque, dicevamo, nuda per protestare contro la manovra “Salva Italia” e qui poteva starci: a manovra applicata in mutande resteremo un po’ tutti (ma per la piccola Tommasi dove starebbe la differenza con il suo passato?). Infine nuda “fino in fondo” per citare la stessa bocconiana Sara, per protestare contro il signoraggio bancario. E siamo ad oggi.

A questo punto il commento sgorga spontaneo con un’ineluttabilità prorompente: ma chi sei tu, o Sara Tommasi? Ma perché non vai a praticare le arti di cui vuoi esser maestra nei luoghi consoni e lasci che la politica e l’economia completino l’ormai incontrovertibile ritorno verso le loro desolanti, drammatiche, grigie, avvilenti dimensioni che, per quanto sia triste ammetterlo, sono la loro casa madre?

La vacanza è finita. Le tette e il resto fanno parte di mondi che, pur atti a regalarci piaceri ormonali indiscutibili, con le categorie sopra menzionate non c’entrano un fico secco. Ammettiamolo, per un po’ si è fatta confusione, ma ora pare lo si sia capito, e il prezzo da pagare non è risultato proprio a portata di consumatore: siamo rinsaviti, signorina Tommasi, ci sta costando un occhio della testa, ma siamo rinsaviti.

Lo dica pure al Dottor Scilipoti, che forse è un po’ distratto e non si è accorto della caduta del Berlusca e di tutto il resto. E fateci un piacere, in nome dei sacrifici che ci apprestiamo a sopportare per i mesi che verranno e chissà per quanto tempo: scomparite. Per sempre.


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