Del perché le “cose” vanno male

par Paolo Giardina
mercoledì 17 dicembre 2014

Però, a volte siamo proprio… vabbé, siamo quello che siamo, fatti così.

Continuiamo a chiederci del perché in Italia le cose vanno male, ed a questa domanda diamo mille risposte. Eppure è tutto così semplice.

Allora, coloro i quali sono “pagati”, profumatamente, per risolvere i nostri problemi, non fanno altro che litigare, sempre. Prima tra di loro, a destra come a sinistra, in campi minati o stellati.

All’interno dei partiti non si fa altro che discutere di leadership.

Non basta. Quest’arte del “litigare“, continua anche con gli avversari. Come se fosse scritta in cima all’agenda della politica, d’altronde si dice “la politica non è bella se non è litigarella“

Interminabili discussioni su un unico tema: “Chi è il più bravo a comandare”.

Poi, ci siamo noi, coloro i quali “pagano”, profumatamente, chi dovrebbe risolverci i problemi.

Bene, noi, dedichiamo una parte della nostra vita a ripeterci che i “politici” sono incapaci, l’altra parte facciamo come loro: “litighiamo su chi è il più bravo a comandare” .

Il risultato che produciamo all’unisono, insieme, come sintesi di tutte le nostre variegate espressioni, è il nulla. 

Così non funziona, non può funzionare. Ma c’è di più. Siamo consapevoli che questo litigare sul niente è inefficace, improduttivo, eppure proseguiamo come se nulla fosse, a farci del male.

Ecco, siamo fatti così.

 

Foto: hobvias sudoneighm/Flickr


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