Declassamento di Standard & Poor’s

par Lorenza Morello
mercoledì 10 luglio 2013

Lo sapevamo, ce lo sentivamo, ne abbiamo avuto conferma poche ore fa: Standard & Poor's ha declassato l'Italia da BBB+ a BBB, ovvero, siamo un passo da che i nostri titoli di stato siano considerati spazzatura dagli investitori esteri.

A ragione del declassamento la mancanza di gettito causata dal mancato incasso dell'IMU nelle casse dello stato e lo slittamento dell'aumento IVA. Quasi a dire che ciò che dà respiro ai cittadini, in realtà affossa il Paese.

Al di là della stringente analisisi politico-economica, emerge un'altra riflessione ovvero quanto una valutazione esterna, terza, che per alcuni versi viene considerata un mero strumento di politica commerciale (più che è economica) globale, abbia una diretta ed immediata ripercussione non solo sui mercati ma anche, e forse in modo intimamente più incisivo, sulle scelte individuali

Il risparmiatore privato, il piccolo imprenditore, il "buon padre di famiglia" che nella maggioranza dei casi possiede nozioni economiche di base, viene infatti immediatamente scoraggiato da una notizia di questo genere, e il senso di spaesamento sarà tanto maggiore quanto minore sarà la capacità di analisi e ponderazione della portata effettiva di un declassamento fatto da una qualsiasi agenzia di rating, con conseguente effetto virale (negativo) nei confronti degli amici, dei congiunti, e degli affari in genere.

Sarebbe forse troppo audace ipotizzare una chiamata in responsabilità per l'effetto depressivo (nel senso economico del termine) che la divulgazione di notizie di tale portata può generare, ma certamente non è eccessivo richiedere di ponderare che, in fasi delicate che i diversi Paesi si accingono ad affrontare, come nel caso di specie accade all'Italia, ci sia - se non altro - una "astensione" della valutazione fino al compimento delle manovre di "ristrutturazione" in atto.

Questo suonerebbe già di per sé come allerta nei confronti degli investitori esteri, ma eviterebbe il volano negativo interno, o certamente lo minimizzerebbe. Perché, in questi casi, la forma è sostanza.

 

 


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