Ddl Costa. Nessun giornale indovina la notizia

par Federico Pignalberi
martedì 25 maggio 2010

Tutte le testate sbagliano il numero del ddl. Alcune lo omettono. E i giornali si fanno interpreti della volontà degli studenti. Facendo fiasco.

La notizia corretta l’ha riportata ieri sera l’Apcom:

 
Fa discutere il ddl legge 408 promosso dal senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa che propone il rinvio dell’apertura dell’anno scolastico (…)

Il progetto di legge, presentato l’8 maggio in Senato, prevede, nel suo unico articolo, che «per le scuole di ogni ordine e grado l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre» per via del «rispetto al ciclo meteorologico» (così è testualmente scritto nella relazione ufficiale che lo accompagna).

Ddl n. 408. Così scrive l’Apcom e così risulta in senato (potete controllare qui). Fino a ieri sera, però, nessun giornale aveva indovinato la notizia. Quasi tutte le testate riportavano il numero di ddl sbagliato, 409 anziché 408. Tra queste: Tgcom, Blitzquotidiano, Liberazione, Il Tempo, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Sole 24 Ore e il Quotidiano di Puglia.

In tutti questi articoli ricorre, identica, la stessa frase:
 
Il disegno di legge (n. 409 composto solo dall’articolo 1 «Per le scuole di ogni ordine e grado l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre») è stato assegnato in sede referente alla commissione Istruzione del Senato, ed è stato calendarizzato per il 27 maggio.

Copiata e incollata da una testata all’altra.

Le “grandi testate” (Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa e Il Giornale) hanno risolto omettendo il numero del ddl. Nessun giornale ha riportato la notizia corretta.

I giornalisti, poi, non si sono limitati a copiare. Da bravi tuttologi, si sono anche messi ad anticipare e interpretare per conto loro il pensiero degli studenti. Così la Repubblica ha scritto: «una proposta che piacerà alla maggior parte degli studenti». Subito dopo, sia la Rete degli Studenti sia l’Unione degli Studenti si sono dichiarate contrarie. Si dirà: sono gli studenti di sinistra. Vero, ma a opporsi arrivano anche gli studenti di destra di Azione Studentesca, che ritengono «inutile» lo slittamento ad ottobre.

I giornalisti, del resto, avrebbero potuto farsi spiegare da uno studente qualsiasi come le aule prefabbricate di molte scuole diventino torride fornaci già dalla fine di maggio. Oppure, in mancanza di uno studente sotto mano, avrebbero potuto fare un giro su studenti.it. Ma controllare le notizie sembra una pratica caduta in disuso.

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