Dalla padella del nazionalismo alla brace del sovranismo europeo

par Marco Barone
giovedì 7 marzo 2019

Infuria lo scontro tra guelfi e ghibellini di questo nuovo secolo. Europeisti, da un lato, nazionalisti, tacciati per semplificazione, mistificazione, come sovranisti, dall'altro. Per la Treccani, sovranismo, significa: Posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione

Come concetto, ciò, non sarebbe sbagliato. Cosa c'è di male nel pretendere la tutela del proprio Paese? Nel tutelare l'agricoltura, la pesca, quelle peculiarità che caratterizzano un Paese? Dalle tradizioni, alla cultura, dall'arte, al paesaggio? Siamo sempre stati orgogliosi della cucina italiana, ad esempio. E il cuore della cucina italiana, il segreto della cucina italiana, erano i prodotti italiani, il modo in cui si coltivavano, curavano. Oggi, a causa della globalizzazione selvaggia, cosa è successo? Che per stare sul mercato, distruggiamo le arance, non raccogliamo più le olive, lì dove c'erano campagne coltivate, sorgono impianti fotovoltaici, e lì dove si raccoglie il frutto della terra,vige, in tantissimi casi, lo schiavismo.

Si sta peggio di prima. Così vale in buona sostanza per il resto. Non è vero che da quando esiste l'Europa, esiste la pace. Abbiamo dimenticato la guerra in Jugoslavia? I cui effetti dei bombardamenti in Serbia, di cui anche noi italiani siamo stati responsabili, i bambini li patiscono ancora oggi? Lo spirito europeista ha procurato 18 mila morti nel Mediterraneo, in pochi anni, il massacro della Grecia, per poi dire, avevamo esagerato. Il diritto del lavoro, nel lavoro, non esiste più. Ed in tutto ciò, vogliono, oggi, correre verso il concetto del sovranismo europeo. Cioè creare gli Stati Uniti d'Europa, con il capitalismo a gogo trionfante.

La prima preoccupazione del sovranismo europeo, sarà quello di avere, manco a dirlo, l'esercito comune. No.Il sovranismo europeo non può essere sostenuto, sarebbe la distruzione totale di Paesi come l'Italia. Il sovranismo del proprio Paese, non è una bestemmia. E' costituzionalizzato nella misura in cui noi siamo un popolo sovrano di decidere democraticamente le sorti del nostro Paese, attraverso gli indirizzi forniti dalla nostra Grande Carta. Rinunciare al sovranismo del proprio Paese per quello europeo, significa essere in balia di entità astratte, distanti, impercettibili, che determineranno la vita e morte e miracoli per milioni di milioni di persone superando la Costituzione, e ogni processo di autonomia ed indipendenza.Oggi, a causa dell'avanzare dei nazionalismi, grazie anche alle scellerate politiche di austerità economiche dell'Europa, nazionalismi che sono una cosa diversa dal sovranismo del Paese, si è volutamente mescolato il tutto, semplificato il tutto.

Per arrivare a dire no al sovranismo del proprio Paese, per finire nella brace del sovranismo europeo. Nessuno vuole qui il ritorno di confini e frontiere. L'Europa deve essere una confederazione di Stati, autonomi ed indipendenti e sovrani, che possono avere in comune certe e date politiche, a partire da quella in materia di diritti umani, secondo quel principio massimo di libertà, fratellanza e uguaglianza che è stato tradito profondamente dall'Europa di queste decenni. Va ridimensionato in modo drastico il potere facente capo all'Unione Europea, non è accettabile il nazionalismo così come non è accettabile il sovranismo europeo e la demonizzazione del sovranismo del proprio Paese.

mb

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