Dalai Lama a Milano: rispetto per i non credenti

par UAAR - A ragion veduta
giovedì 28 giugno 2012

Il Da­lai Lama Ten­zin Gya­tso in vi­si­ta a Mi­la­no, nel suo di­scor­so per la con­se­gna del si­gil­lo del­la città, ha espres­so un con­cet­to di lai­cità ati­pi­co ri­spet­to a mol­ti al­tri lea­der re­li­gio­si di no­stra co­no­scen­za:

“In In­dia [...] c’è una tra­di­zio­ne che ri­sa­le a più di tre­mi­la anni fa e che è quel­la del­la non vio­len­za e dell’ar­mo­nia che ci deve es­se­re tra tut­te le re­li­gio­ni ma an­che ri­spet­to per i non cre­den­ti. Que­sta tra­di­zio­ne è va­li­da an­che in que­sti tem­pi mo­der­ni e io mi im­pe­gnerò per que­sto fino alla fine del­la mia vita.”

Non ca­pi­ta tut­ti i gior­ni che un lea­der re­li­gio­so esten­da il suo ecu­me­ni­smo agli atei.


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