Dal post-Berlusconi al governo Monti: la ricostruzione

par WilNonleggerlo
lunedì 5 dicembre 2011

L'idea è quella di un magnifico palazzo del '600 che sta per sbriciolarsi, dopo decenni di incuria. Il danno di un crollo del genere, incalcolabile. Allontanati (ma non troppo) gli amministratori di sempre, incapaci, corrotti e bugiardi, ecco gli esperti. Non è detto che riescano nel loro intento: ma non c'è tempo da perdere.

Gli interventi cominciano immediatamente, la messa in sicurezza costerà parecchio, e per molto tempo ci sarà un via vai di operai e impalcature e sporcizia e mezzi di ogni tipo. S'è aspettato troppo - le responsabilità di una comunità che non ha saputo e voluto vedere, enormi - e le pareti tremano.

Molta gente si fermerà ad osservare, per dire io avrei buttato giù tutto, che costava meno. Io avrei chiamato un'altra ditta. Forse erano meglio quelli di prima. Io avrei utilizzato quell'attrezzatura. Sul cantiere arriveranno baggianate di ogni tipo, ma anche critiche costruttive, che dovranno essere prese in considerazione.

La manovra "Salva-Italia" del Governo Monti la vedo più o meno così. Durissima, per noi cittadini. Migliorabile, sotto molti punti di vista. Criticabile, eccome. Ma rappresenta la "messa in sicurezza" che aspettavamo.
 
Fondamenta di credibilità che riprendono forma e forza - dovranno sostenere l'Europa, per intenderci - struttura a protezione dei conti pubblici, bubbone di sprechi, spesa, privilegi e livelli di governo timidamente avviato al ridimensionamento. Scandali e barzellette rimpiazzati da rigore e competenza, ma anche sensibilità.
 
Gli interessi dei cittadini si rifanno mattone, colla, cemento, e non più ossigeno da campagna elettorale. Le rovine di una classe dirigente indegna caricate sui camion, e pian piano portate via. Dovremo vigilare sul lavoro dei nuovi arrivati e pretendere quel cambio di passo per troppo tempo rimandato. Non c'è bellezza ancora. Ma da qui, si può ricostruire.

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