Dai mille giorni di Renzi, ai mille km al giorno di Gentiloni. Ma se per votare si deve aspettare il congresso del PD
par Marco Barone
domenica 11 dicembre 2016
In Italia vi è ultimamente la fissazione con i mille. Sì, vi è stata la spedizione dei mille, vi è la mille miglia, vi è anche la nota canzone di Baglioni, mille giorni di te e di me, ma questo concetto dei mille ha unito, nell'ottica di un risorgimento che non c'è, anche se l'orizzonte del partito della nazione non è tramontato per nulla, anzi, Renzi e Gentiloni.
La palla passa a Gentiloni, per un governo amorfo, che non metterà mano ai disastri renziani, non potrà farlo, visto anche che la maggioranza parlamentare che lo sosterrà sarà la medesima che ha sostenuto i disastri renziani, dal lavoro, alla scuola, alle banche, ecc, sarà di ordinaria amministrazione, la cui durata è direttamente collegata al congresso del PD. Cioè in Italia si potrà decidere quando andare alle urne, solo dopo che sarà stato fatto il congresso del PD. Roba da non credere, ma la situazione è questa.