Dagli USA uno schiaffo a Marchionne

par Mazzetta
sabato 31 dicembre 2011

Incensato e leccato, l’amministratore delegato della FIAT Sergio Marchionne chiude l’anno ricevendo un dispiacere da 24/7 Wall Street, sito statunitense dedicato ai temi economici, che piazza la FIAT 500 al sesto posto della poco onorevole classifica dei flop commerciali dell’anno.

Un piazzamento che rappresenta l’ennesima impietosa dimostrazione del fallimento delle politiche commerciali della FIAT a cavallo dell’Atlantico, ora solcato da bastimenti che portano in Europa i vecchi modelli Chrysler e negli USA la vetturetta FIAT, senza tuttavia riuscire a suscitare l’interesse della clientela.

Dopo la Dodge Journey trasformata in Fiat Freemont, anche le vendite delle Chrysler Voyager e 300, divenute rispettivamente la Lancia Voyager e Thema segnano il passo, mentre il trionfale sbarco della 500 negli USA si è trasformato in un bagno di sangue per i concessionari locali, spinti da Marchionne a pesanti investimenti per promuovere la vetturetta che poi ha tradito le aspettative. Perché al prezzo con il quale viene proposta, gli americani possono comprare un’infinità di vetture più grandi e comode e la 500 non è diventata abbastanza trendy e ambita da suscitare amori irrazionali.

Politiche commerciali assurde, che hanno portato a vendere una minicar con un prezzo da auto media agli americani e restyling di vecchi prodotti premium a prezzi di sconto in Europa, raccogliendo risultati disastrosi in tutti i casi.

Il livello di tecnologia di queste vetture e i prezzi sono assolutamente imbattibili. Chieda quale ammiraglia puo’ trovare a quei prezzi lì in giro” aveva dichiarato Marchionne alla presentazione delle ultime due travestite Lancia. Ma la clientela premium non vuole acquistare restyling di vecchie (seppur buone) auto a prezzi bassi.

Vuole auto che siano novità, tecniche ed estetiche, vuole esclusività, auto performanti da esibire come status symbol ed è disposta a pagarle care, tanto che il prezzo è, insieme al marchio, parte integrante dell’immagine per questo tipo di vetture, che regalano a chi le produce margini inimmaginabili per i prodotti FIAT. Per converso è molto difficile attirare la clientela sensibile alle spese puntando esclusivamente sul prezzo d’acquisto, se l’auto ha i costi di gestione elevati propri della categoria premium. Considerazioni che sono l’ABC di chi produce e vende auto, ma Marchionne non ha significative esperienze pregresse nel settore e il tempo sta dimostrando quanto invece siano necessarie per interpretare il mercato dell’auto, che è sicuramente uno dei più competitivi e difficili.

Non basta saper gestire una fabbrica o le alchimie finanziarie, come non basta saper trattare con i governi per ottenere o estorcere finanziamenti pubblici. Se vuoi vendere automobili, devi essere capace di costruire le vetture giuste al momento giusto. Vetture belle, performanti, che abbiano l’immagine della novità e il profumo della modernità. Tutte cose che la FIAT di Marchionne si è dimostrata incapace di fare.


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