Da una prima elementare di Teramo

par Doriana Goracci
sabato 20 novembre 2010

Per il buon nome della scuola e dei bambini che “contiene”, trascrivo e racconto, che va sempre peggio o forse meglio, perché trovo nel percorso accidentato della Rete, amiche ed amici sempre più attivi e preziosi e buttano lì: vedi un po’ Doriana, che ne pensi? Con alcune ci siamo elette vicine di casa, quasi fossimo vicine e ci prendiamo il caffè, con lo zucchero. Ma la vicenda che mi ha riportato Ida Sulpizi Donati, su Facebook, non posso lasciarla riposare al confino di una cronaca locale, dovete saperla, dovete conoscerla. In questi casi è d’obbligo la parola che detesto, il dovere, ma credo sia sempre un diritto anche sapere e io faccio da staffetta, qualcuno condivida e inoltri, quanto Giancarlo Falconi dal suo blog "Le Banane" ci descrive, con estrema precisione e sensibilità e che accade a Teramo. E accade dunque di avere acquisito una nuova conoscenza, grazie alla Rete, a Facebook, sempre da usare con cautela, e se ce la fanno usare, ma si resiste.

Grazie, perché la Scuola sia amore per l’apprendimento e la conoscenza e non il voto, il profitto, la distruzione del bene comune più grande che abbiamo: la Cultura. Dove sei Maestro Alberto Manzi, forse non è mai troppo tardi?

Che arrivi questa crisi di coscienze…: Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto. L’ha scritto Silvano Agosti, come Il Ritorno di Pinocchio. Ce lo auguriamo tutti e tocca dirlo e farlo.

Doriana Goracci

 

Teramo: Sospetti maltrattamenti a Scuola

Raccontare l’omertà. Raccontare la verità. L’ossimoro della vita civile. Il resto è una conseguenza che nutre la nostra attesa. Si alzerà un polverone? Ci saranno delle querele? Denunce? Mi aspetto, ci aspettiamo questo e altro, ma in fondo essere mamma è una missione, la manna del coraggio, una forza, che travalica la vita umana e diventa filosofia emotiva. Il segreto dell’esistenza.La storia è cittadina. La voce era flebile, poi si è fatta confidenza, poi gruppo e ora denuncia pubblica. Il palcoscenico è la scuola Elementare Noè Lucidi. Un’insegnante e gli alunni di prima elementare. Un bambino si alza per temperare la matita nel cestino, come a casa gli hanno insegnato, come vuole l’educazione di una terra pulita, dell’ordine delle cose, dell’affetto e del rispetto per le cose in comune. Sublimazione Civica. La reazione dell’educatrice, dell’insegnante sarebbe stata violenta. Il racconto delle mamme si fa cupo e triste. Balbuziente. La maestra avrebbe afferrato il bimbo per i capelli e sbattuto al proprio posto. Avrebbe vietato agli altri bimbi di fare amicizia con lui. L’avrebbe isolato. Come esempio e monito per gli altri. Un’etichetta che l’insegnante si porterebbe dietro da tempo. Cattedre cambiate, mutate nei luoghi e materie, senza macchia di provvedimenti disciplinari. La dicitura del protocollo è sempre la stessa.”Semplicemente per il buon nome della scuola è meglio non divulgare questi episodi”. Alle presunte vittime, i bambini, chi ci pensa? Chi li tutela? Chi controlla?Le invettive verso il bimbo sono continuate per ore e ore di lezioni, fin quando un bimbo con la mano alzata, la figurazione della speranza di un mondo diverso, ha suscitato la rabbia dell’insegnate “Maestra, io sono suo amico, giochiamo sempre insieme”. Eccola, la ribellione tutta infantile, che gli adulti di convenzione e vigliaccheria perdono di costume. Non vi racconto altro. Non vi racconto come la maestra avrebbe trattato il piccolo rivoluzionario, che osato reagire e violare lo stato di terrore. Chiediamo semplicemente: Alla Procura di Teramo di ascoltare la testimonianza delle mamme per raccogliere una denuncia dettagliata. Al Provveditore di Teramo di ascoltare il Dirigente scolastico della Noè Lucidi.
Chiedo scusa ai bambini…tutto ciò che le vostre mamme vi hanno insegnato, sui colori del mondo, sui profumi dei fiori, sulla bellezza dell’amicizia…è vero. Tutto Il resto è brutto e cattivo…come la scuola degli adulti grigi.
Giancarlo Falconi

 




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