Da tempo si è perduto il senso della comunità.

par Saro Pafumi
giovedì 22 settembre 2016

I cittadini d’un paese nel loro insieme formano ciò che si definisce comunità. E la comunità, secondo una definizione che ne fa il dizionario è un insieme di persone unite da condizioni, vincoli, interessi e modi di vita comuni.

Quanto ci sia vero in questa definizione lo lascio giudicare al lettore, secondo la sua personale opinione. A me basta costatare che il senso di comunità si è perduto da tempo, perché ciascuno di noi naviga nel suo mare o coltiva il proprio orto, secondo una visione egoistica del proprio vivere. Una scelta di vita in parte necessitata, in parte voluta, ma certamente involutiva, se si paragona a un passato nemmeno tanto lontano. Un fenomeno sociale che è iniziato con lo smembramento della famiglia, coinvolgendo, poi, la società intera. Ciò ha causato la perdita della solidarietà su cui si fonda in primo luogo la famiglia e poi la società. Solidarietà che manca in ogni ordine e grado, in particolare al sud, che della solidarietà era il porta bandiera. Ciò si vede nelle piccole cose come in quelle grandi.

Si è realizzata la grande profezia di Totò, che amava dire: siamo uomini o caporali. Per intendere che la maggioranza dei cittadini è quella che lavora o produce, mentre i caporali sono quelli che comandano, decisamente sconnessi quest’ultimi dai primi. Oggi i caporali resistono, la maggioranza degli uomini annaspa. Siamo diventati semplici numeri civici o, se vogliamo essere più precisi, codici fiscali. Saro pafumi


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