Crolla un controsoffitto al Liceo Scientifico Charles Darwin di Rivoli, muore un ragazzo di 17 anni

par Ambra Zamuner
domenica 23 novembre 2008

Mi ricordo. Mi ricordo che 10 anni fa cominciavo a percorrere la salita che porta al liceo Charles Darwin di Rivoli, un po’ svogliata e un po’ impaurita, come tutti i liceali del mondo. Ricordo l’ansia nel percorrere quella strada tutte le mattine, soprattutto in quelle in cui era prevista un’interrogazione, al liceo ho conosciuto molti dei miei attuali amici e molti ne ho persi, lungo la strada del cambiamento e delle scelte formative differenti. Nell’intervallo i primi anni si ascoltava l’amico talentuoso suonare la chitarra con sguardo invidioso, durante gli ultimi si faceva tardi al bar, accampando la scusa delle code. Ricordo anche le numerose autogestioni, spesso per futili motivi c’è da ammetterlo, ma aggreganti come non mai, che mettevano in relazione ragazzi di età diverse e stili diversi. Quel liceo è uno dei pochi posti a Torino e in provincia in cui se ti presenti con i capelli blu e la maglia fatta ai ferri della nonna nessuno ti guarda per più di due secondi.

Oggi, purtroppo, dopo la notizia del crollo del tetto di una delle aule in cui è rimasto ucciso un ragazzo di 17 anni e molti altri sono rimasti feriti, mi è tornato alla mente che già dieci anni fa le condizioni strutturali della scuola non erano eccellenti. Il riscaldamento spesso non funzionava , in alcune aule non riusciva ad arrivare il calore, tanto da costringerci ad azioni sovversive di gruppo evitando di mettere piede in classe. Alcuni corridoi e ali dello stabile erano già inaccessibili perchè non in condizioni di piena sicurezza e a causa di forti piogge spesso alcune aule si allagavano mettendo in moto il fuggi fuggi generale con il conseguente cambio di postazione in preda alla stanchezza da sfollati.

Mai nulla di grave comunque era successo fino a stamattina intorno alle ore undici. Vito Scafidi, 17 anni ha perso la vita nel luogo che forse, alla sua età già considerava stretto e opprimente, ma comunque un luogo dove incontrare i suoi compagni di studio quotidiani. Il controsoffitto della sua aula è crollato provocando altri 17 feriti tra cui uno grave, che rischia la paralisi permanente. Dopo i sopralluoghi delle forze dell’ordine e della presidente della regione Mercedes Bresso, sembra che il ragazzo vittima della tragedia sia stato colpito da un tubo in ghisa, sganciatosi dai cavi in acciaio che lo reggevano. Si parla di "fatalità", perchè nelle aule vicine non c’è traccia di crepe o infiltrazioni, ne di cedimenti visibili. Le prime stime fatte dai vigili del fuoco in prima battuta tendevano ad escludere che il forte vento, abbattutosi sulla regione tra ieri sera e la giornata di oggi, avesse contribuito al cedimento strutturale, anche se fino ad ora non è da considerare un elemento da sottovalutare. Il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ha visitato il liceo nel pomeriggio dichiarando di considerare l’accaduto una "tragedia incomprensibile" e ribadendo la sua presenza per "esprimere la mia vicinanza personale e del Governo a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia. Ai ragazzi e alle loro famiglie e, in modo particolare, alla famiglia del ragazzo che qui ha perso la vita".



Intanto rimane solo una rabbia sorda, per un episodio forse evitabile, forse semplicemente ingiusto e fatale.

Non credo sia già il momento della ricerca delle colpe anche se l’evitabilità del crollo è un pensiero che circola nelle menti di tutti. Soprattutto di chi ha fatto parte della vita dell’istituto per un po’ di tempo. Ora è il momento dei "perchè?" senza risposta, della partecipazione al dolore dei genitori di Vito che hanno perso un figlio e a quello dei compagni che hanno perso un amico.


Leggi l'articolo completo e i commenti