Cristiana famiglia e Hybris: il Napoli Teatro Festival tra realtà contemporanea e classici greci
par Alessandra Lacavalla
venerdì 8 luglio 2011
Un fine settimana intenso per i partecipanti al Napoli Teatro Festival, che vedono debuttare sui palcoscenici partenopei gli spettacoli di due registi italiani: Cristiana Famiglia, per la regia di Fortunato Calvino e Hybris, di Enrico Frattaroli.
È prevista per stasera 8 luglio la replica, al Teatro Mercadante, dello spettacolo, dal sapore tutto italiano, Cristiana famiglia, diretto da Fortunato Calvino, che già nel 1999 ne aveva scritto il testo.
Il regista affronta qui temi di respiro sociale, economico e politico, tra cui l’usura, l’emarginazione sociale, la violenza della malavita, la solitudine. La famiglia diventa un luogo di scontro tra diverse concezioni di vita: i valori di umanità e onestà rappresentati dal fratello maggiore, un operaio vittima del contesto economico dal quale è emarginato; i “valori” della malavita nei quali crede il fratello minore che, arrogante e violento, brama di diventare un potente e ricco boss malavitoso, lasciandosi trasportare da un ottuso consumismo, dall’illusione della felicità, dall’omologazione al superfluo.
Dice infatti Calvino: “La presenza di più televisori in casa evidenzia l’incomunicabilità che regna tra i componenti della famiglia e l’assuefazione a una realtà mediata dal piccolo schermo. Qui una guerra, emblema di tutte le guerre, sta per scoppiare, continuamente rimandata, creando un’attesa, una tensione da sceneggiato televisivo a puntate, dove anche la morte diventa rappresentazione, finzione, privata dell’orrore e della sua reale crudeltà. La tv ci abitua a convivere con la guerra e le sue mostruosità e la nostra famiglia è talmente immersa nelle sue beghe che quando la guerra scoppierà violenta, trascinandoli in un abisso senza fondo, non se ne renderanno conto. L’imbarbarimento è compiuto”.
La vicenda di Edipo, interpretato da Franco Mazzi, rappresenta una vertigine della coscienza, la caduta della luce della ragione nell’oscurità dell’essere, un’indagine, quindi, dell’essere umano sul suo essere uomo.
Sul palcoscenico (una piattaforma semicircolare in alluminio) si muovono sette attori nudi con i corpi velati da costumi-sculture in silicone opalescente. La lingua della recitazione, il greco antico, è considerata come una grande partitura verbale, sonora, musicale e visiva.
Il NTFI prevede inoltre à l’affiche:
L’Opera da Tre Soldi
13-16 luglio
Real Albergo dei Poveri
A day in the life
14-16 luglio
Teatro San Ferdinando
Il teatro in cucina: Ragù
15,16 luglio
Teatro Sannazaro
Exeredati Mundi- Via dolorosa del mondo
17 luglio
Real Albergo dei Poveri
All’interno: Immagini tratte da Cristiana Famiglia