Crisi: il governo della vergogna

par Dario Campolo
mercoledì 26 maggio 2010

Ci siamo, è arrivato il nostro turno. Fino ad oggi il Governo ha negato con forza questa crisi, anzi, in alcuni casi ha affermato non essere mai esistita.

Vi ricordate i vecchi tempi? Era il periodo in cui Tremonti si vantava di essere stato uno dei primi ad accorgersi dell’arrivo di questa crisi. Sti cavoli, e meno male che l’ha vista prima...

Adesso siamo sotto i riflettori, le agenzie di rating e gli economisti ci stanno mettendo ai raggi x, certo non siamo ai livelli della Grecia ma ci stiamo avvicinando, senza dimenticarci che abbiamo il primo debito pubblico d’Europa e il terzo a livello globale se non erro, quindi se chi deve investire sul nostro paese non crede più alla nostra forza e alla nostra economia, siamo fritti.

In questi giorni Tremonti, e lo stesso Berlusconi, stanno cercando di nascondere lo sporco nello sporco, e la tensione comincia a salire. Berlusconi è costretto a fronteggiare la crisi senza aumentare le tasse e senza sacrifici (ahimè, inevitabili) pur di non perdere la sua credibilità e di non perdere il suo consenso popolare, preferendo arrancare per un paio di mesi, piuttosto che risolvere il problema alla radice.

Pensiamo alla Germania, che non sta malissimo, però per fronteggiare la crisi ha fatto un manovra da 10 miliardi di euro aumentando le tasse, e ovviamente per mettere le mani avanti. E noi?

 Ad oggi non sappiamo quasi nulla, anzi ci troviamo di fronte ad una manovra che forse non riuscirà neanche a reperire i 24 miliardi prefissati: pensioni sì pensioni no, politici sì, politici no, tasse sì, tasse no, e così via. Bisogna parlare chiaro! Comunque, nei prossimi giorni vedremo se l’Europa crederà in noi oppure no.

Una cosa è certa, il parlamento sta lavorando a pieno regime persino di notte, ma per il bavaglio sulle intercettazioni, perché per il Governo è più importante vietare le intercettazioni che impedire il disastro economico dell’Italia.

Prepariamoci a tempi duri...

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