Crisi finanziaria o energetica?

par manserucci
martedì 3 gennaio 2012

Impossibile valutare la crisi economica attuale senza prendere in considerazione i consumi di energia

La fine del 2011 ha messo in luce l’ammontare dei debiti pubblici dei vari stati, che stanno portando ad una crisi economica senza precedenti per la mancanza di liquidità necessaria a sostenete il costo sociale e la possibilità d’investimenti nella produzione di ricchezza.  

Il mondo economico è fermo, se non in recessione, se non si dà un impulso al suo sviluppo. L’unica fonte di reddito è il valore aggiunto alle transazioni finanziarie, il quale non porta ricchezza, ma solo soldi nelle casse dello stato; per sviluppare il mondo economico sono necessari forti investimenti per la produzione di beni stabili, beni che conservano il valore nel tempo e possono procurare un reddito, mentre i beni mobili ed i servizi fanno parte delle spese gestionali che comunque cooperano a produrre posti di lavoro ed a movimentare la circolazione monetaria.

In tutta la storia umana la moneta è stata un mezzo per facilitare gli scambi di beni e servizi ed in genere veniva realizzata con metallo pregiato il cui peso garantiva un valore, fino a giungere a supporto vile ma con impressa la garanzia di una quantità di Oro da chi l’aveva emesa: si era giunti all’era del Gold Standard (GS): questo venne adottato per la prima volta nel 1867 con le compensazioni in oro per sanare le bilance dei pagamenti fra i vari stati.

In questo periodo avveniva che il Gestore dell’Economia (GdE) di una nazione, l’Ente emettitore della moneta e custode dell’Oro, attraverso il sistema bancario metteva in circolazione moneta garantita per gli operatori economici che dovevano realizzare un bene stabile, cioè un bene che avrebbe mantenuto il valore nel tempo e che avrebbe operato un reddito per ripagare il debito contratto con il GdE: questo fatto aumentava la ricchezza della nazione perché sul mercato veniva a trovarsi un bene in più il cui costo veniva dato dal prestito più interessi, più lavoro umano che lo rendeva di valore superiore all’Oro che aveva garantito l’operazione per cui il GdE od altro elemento economico con quell’Oro o la moneta garantita da esso, non sarebbe stato possibile ricomprarlo, per cui ad ogni operazione veniva ad assumersi un debito verso la collettività che avrebbe potuto sanare comprando nuovo Oro se aveva mezzi finanziari oppure chiedendo prestiti alla collettività, inaugurando il sistema del debito pubblico con l’intento di recuperarlo con i redditi dei nuovi beni soggetti a tassazione.

Con l’arrivo dell’Energia che aveva il pregio di moltiplicare per milioni di volte la potenzialità umana le cose subirono un profondo mutamento: l’operatore economico prelevava dal GdE la moneta garantita per la realizzazione dell’opera, la quale opera, per effetto del moltiplicatore energetico, risultava di un valore enormemente superiore alla cifra presa in prestito per cui la cifra restituita era molto inferiore al bene prodotto: questo fatto peggiorava enormemente lo sbilanciamento fra Oro e beni in commercio per cui da quel momento (1971) il GdE fu costretto a revocare la convertibilità in Oro della moneta consentendo il solo corso legale; l’Oro sarebbe servito unicamente come riserva valutato sul mercato come gli altri metalli preziosi.

 

Non essendo più possibile controllare a priori la circolazione monetaria attraverso la riserva aurea, fu giocoforza necessario vincolare la moneta alla ricchezza stabile ed alla potenzialità del sistema economico ed adattare, a posteriori, l’andamento del mercato finanziario data la velocità con cui esso si sviluppava: il sitema di compensazione del GdE era sempre in ritardo e per fare tornare i bilanci era necessario ricorrere a debiti verso la collettività.

La scomparsa dell’Oro come valore di una moneta fece precipitare gli eventi: infatti si era in piena rivoluzione industriale. Essa era più affamata di Energia che di mezzi finanziari; l'energia è il fluido vitale dell’industrializzazione e dei servizi pubblici e privati ed i mezzi finanziari danno solo l’indicazione dove indirizzarla.

Fonte dell’Energia era ed è ancora l'oronero: inizialmente carbone fossile, poi petrolio ed in fine gas; oggi non esiste servizio pubblico o privato che non utilizzi energia; non esiste prodotto artigianale, agricolo, industriale che non utilizzi energia per cui i mezzi finanziari non possono essere scissi dall’energia; parlare d’investimenti finanziari senza parlare di Energia sarebbe come all’epoca del GS (Gold Standard) non parlare di Oro: praticamente ci troviamo in uno stato di Energetic Standard (ES) poiché i mezzi finanziari vengono attivati da essa come dall’Oro all’epoca del GS: l’Oro era qualcosa di tangibile valutabile, mentre l’Energia utilizzata fino ad oggi quando opera si auto distrugge trasformandosi in scorie inquinanti l’ambiente in cui viviamo, un fatto estremamente negativo che ha indotto il complesso delle nazioni a ridurne progressivamente l’uso e con la riduzione d’uso sono iniziati a venire a maturazione i debiti procrastinati in attesa di quei frutti energetici che stanno venendo a mancare.

Se questa ipotesi risultasse vera sarebbe da rovesciare il concetto di crisi:da economico-finanziaria ad energetica con tutte le conseguenze del caso facilmente intuibili: prima delle riforme economico finanziarie sarebbe da rivedere tutta la politica energetica.


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